USA - Texas. Annullato il verdetto di colpevolezza di Melissa E. Lucio, ancora un caso di morte di un bambino che potrebbe essere stata accidentale.

01 Agosto 2019 :

La Corte d’Appello del 5° Circuito ha annullato il verdetto di colpevolezza di Melissa Elizabeth Lucio, ancora un caso di morte di un bambino che potrebbe essere stata accidentale. Lucio, che ora ha 51 anni, ispanica, era stata condannata a morte il 9 luglio 2008 (vedi) con l’accusa di aver percosso a morte, il 17 febbraio 2007, la propria figlia di due anni, Mariah Alvarez. La donna, madre di altri 13 figli, durante un lunghissimo interrogatorio aveva ammesso di aver qualche volta “sculacciato” la bambina, ma mai di averla maltrattata, e che la morte della bambina era dovuta ad un incidente. Quando la polizia ha minacciato di arrestare il marito, Roberto Antonio Alvarez, la donna avrebbe detto “no, lui non c’entra niente, la responsabilità è mia”. La Corte ha annullato non solo la condanna a morte ma anche il verdetto di colpevolezza perché alla difesa non era stato consentito di far testimoniare uno psicologo che avrebbe dovuto spiegare che il carattere remissivo della donna, maltrattata dal marito, la portava sempre a prendersi la responsabilità di qualsiasi cosa avvenisse in casa. La pubblica accusa si oppose, e la corte accettò l’opposizione, in base ad un sillogismo che oggi la Corte d’Appello ha bollato come “assolutamente illogico”, ossia che poiché la donna non aveva confessato di aver fatto intenzionalmente del male alla bambina, era inutile ascoltare lo psicologo che avrebbe dovuto spiegare i motivi di una confessione che non c’era stata. Inoltre la Corte oggi ha preso atto di una perizia medica che ha dichiarato che le lesioni sulla bambina sarebbero più compatibili con una caduta dalle scale che con delle percosse. Il caso torna alla corte di 1° grado per a ripetizione del processo. Sono almeno 3 i casi capitali annullati di persone condannate di aver ucciso dei bambini. In tutti e 3 i casi una rilettura dei dati medici ha stabilito che la causa accidentale era più verosimile di quella dolosa. Sabrina Butler venne condannata a morte in Mississippi nel 1990 per aver ucciso il proprio figlio di 9 mesi. Il verdetto di colpevolezza venne annullato nel 1992 dalla Corte Suprema di stato perché le lesioni sul corpo del bambino erano risultate compatibili con i tentativi della madre di fargli la respirazione artificiale e il massaggio cardiaco. Cause più probabili della morte furono individuate in una cisti renale, o nella sindrome da morte improvvisa. Rodricus Crawford venne condannato a morte nella Caddo Parish nel novembre 2013 con l’accusa di aver maltrattato il proprio figlio di un anno, Roderius Lott, causandone la morte per soffocamento il 16 febbraio 2012. Il 16 novembre 2016 (vedi) la Corte Suprema di stato annullò il verdetto di colpevolezza dopo che il riesame dei dati medici stabilì che la causa della morte era stata una broncopolmonite. Il 14 aprile 2017 (vedi) Crawford è stato prosciolto definitivamente. Vicente Benavides venne condannato a morte in California nel 1993 con l’accusa di aver violentato e ucciso Consuelo Verdugo, la bambina di 21 mesi della sua convivente. La Corte Suprema di stato annullò il verdetto di colpevolezza il 12 marzo 2018 (vedi) dopo che un riesame dei dati medici aveva mutato radicalmente la descrizione dei fatti. Benavides è stato prosciolto definitivamente il 19 aprile 2018 (vedi).

 

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