USA - Texas. I “consiglieri spirituali” non potranno più partecipare alle esecuzioni.

05 Aprile 2019 :

I “consiglieri spirituali” non potranno più partecipare alle esecuzioni. Il 28 marzo (vedi) la Corte Suprema degli Stati Uniti, in contrasto con una sua decisione di pochi giorni prima, ha sospeso l’esecuzione di Patrick Murphy perché l’uomo aveva chiesto di essere assistito spiritualmente non da un cappellano cristiano ma da un reverendo buddista, e l’Amministrazione Penitenziaria aveva respinto questa richiesta. Pochi giorni prima (vedi 7 febbraio), in Alabama, era stato giustiziato un uomo, Dominique Ray, che aveva chiesto senza successo di essere assistito da un imam. Inizialmente una corte federale aveva concesso un rinvio, rinvio poi annullato con un voto 5-4 dalla Corte Suprema degli Stati Uniti. La cosa aveva sollevato molte polemiche, anche in base alla semplice riflessione che la libertà di religione, garantita dalla Costituzione, non si vede perché non debba valere per le ultime ore di un condannato a morte. A differenza dell’Alabama che prevedeva solo un sacerdote cristiano, il Texas prevede che un condannato a morte possa essere assistito da un sacerdote cristiano o da un imam musulmano. Di fronte alla sentenza della Corte Suprema, l’Amministrazione Penitenziaria invece di allargare la platea di consiglieri spirituali ha deciso di azzerarla. D’ora in poi i consiglieri spirituali potranno assistere alle esecuzioni solo dalla sala riservata ai “testimoni”. Apparentemente i dirigenti del Texas Department of Criminal Justice si sono ispirati alla motivazione con cui il giudice Brett Kavanaugh (il membro conservatore nominato lo scorso anno dal Presidente Trump) della Corte Suprema aveva votato favorevolmente alla sospensione dell’esecuzione di Murphy. Kavanaugh infatti aveva indicato le duo opzioni secondo lui possibili: o ammettere tutti i consiglieri spirituali nella camera della morte, oppure estrometterli tutti e “limitarli” alla stanza dei testimoni.

 

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