USA - Utah. La giudice federale Tena Campbell ha annullato il verdetto di colpevolezza di Von Lester Taylor

16 Marzo 2020 :

La giudice federale Tena Campbell ha annullato il verdetto di colpevolezza di Von Lester Taylor per inadeguata assistenza legale. Taylor, ora 55 anni, bianco, era stato condannato a morte il 1° maggio 1991 dopo che aveva raggiunto un accordo con la pubblica accusa e si era dichiarato colpevole di 2 omicidi capitali, e in cambio aveva ottenuto “solo” la cancellazione di 8 imputazioni minori. È accusato di aver ucciso, assieme ad un complice, Edward Deli, il 22 dicembre 1990, due donne, Kay Tiede e sua madre, Beth Potts, di aver ferito gravemente il marito della Tiede, Rolf Tiede, e di aver rapito le loro due figlie, Linae e Ticia Tiede, di 17 e 20 anni. Il crimine è avvenuto quando le vittime sono rientrate nella loro casa di montagna dopo una temporanea assenza, ed hanno trovato i due uomini intenti a saccheggiarla. La giudice Campbell ha ritenuto che l’allora avvocato d’ufficio di Taylor, Elliott Levine, non abbia fornito adeguata assistenza legale nel momento in cui avrebbe dovuto approfondire la dinamica del fatto. Dopo la condanna a morte infatti, Taylor ha iniziato a sostenere di aver sparato solo un colpo, e che tutti gli altri colpi sarebbero stati sparati al coimputato, il quale tra l’altro all’epoca non si era accordato con la pubblica accusa ed era stato condannato all’ergastolo per omicidio i 2° grado. All’epoca non era in vigore l’ergastolo senza condizionale, e che al coimputato Deli non venisse mai concessa la condizionale era stata solo una “raccomandazione” da parte del giudice. Nella sentenza di oggi la giudice Campbell ha scritto che l’avvocato Elliott aveva dato per scontata la colpevolezza del suo assistito, e non aveva investigato adeguatamente lo svolgimento dei fatti. Tutti i precedenti appelli di Taylor erano fino ad oggi stati respinti, anche dalla Corte Suprema di Stato, in base all’assunto che il reato era talmente grave e “orribile” che una eventuale circostanza attenuante non avrebbe “ragionevolmente” modificato l’esito del processo.

 

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