6 giugno 2007: "Quando abbiamo appreso che il Presidente della RAI - a proposito di una nostra azione che ritenevamo (e riteniamo) essere di forte e qualificato sostegno a favore dello sviluppo e credito dell'azienda e della sua missione di servizio pubblico - ci considera come danneggiatori, abbiamo deciso di togliere subito il disturbo. Così inizia il comunicato dei "danneggiatori" della RAI Marco Beltrandi, Rita Bernardini, Marco Cappato, Maria Antonietta Coscioni Farina, Sergio D'Elia, Bruno Mellano, Sergio Stanzani, Maurizio Turco, che hanno abbandonato la sede Rai di Viale Mazzini dopo cinque giorni e cinque notti di "occupazione".
Leggi tutto“Ho sospeso per due ore, a partire da mezzanotte, lo sciopero totale della fame della sete, e l'ho ripreso alle ore due”, ha annunciato il leader radicale Marco Pannella.
Leggi tuttoI deputati e dirigenti radicali "occupanti" la sede Rai di Viale Mazzini hanno deciso di porre termine alla loro 'occupazione'. Hanno chiesto subito a Marco Pannella di raggiungerli per un breve incontro al quale seguirà l'uscita dalla sede Rai. L'uscita avverrà alle ore 11.30 circa.
Leggi tuttouna moratoria universale subito, in questa Assemblea generale delle Nazioni Unite e che abbia l'Italia come paese titolare dell'iniziativa. Sono queste le richieste di Marco Pannella, che questo pomeriggio ha tenuto nella sede del partito radicale, a Roma, una conferenza stampa.
Leggi tutto“il Governo che noi sosteniamo continua a non comprendere che sulla Moratoria della pena di morte stiamo perdendo tempo e che stiamo riuscendo nel “miracolo” dell’ennesimo rinvio della Risoluzione all’Assemblea Generale del “MAI”. Così comincia la dichiarazione dei cinque parlamentari radicali (Beltrandi, Cappato, D’Elia, Mellano, Turco), della Segretaria (Bernardini) e della Presidente (Farina Coscioni) di Radicali Italiani, dopo 3 giorni e 3 notti di occupazione della Rai
Leggi tuttoMohammad Javad Vafa'i Thani, un prigioniero politico simpatizzante dell'Organizzazione dei Mojahedin del Popolo dell'Iran (PMOI/MEK), il 19 luglio 2023 è stato condannato a morte nella Repubblica Islamica.
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