esecuzioni nel mondo:

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Dal 2000 a oggi

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legenda:

  • Abolizionista
  • Mantenitore
  • Abolizionista di fatto
  • Moratoria delle esecuzioni
  • Abolizionista per crimini ordinari
  • Impegnato ad abolire la pena di morte

SIERRA LEONE

 
governo: repubblica presidenziale
stato dei diritti civili e politici: Parzialmente libero
costituzione: 1 ottobre 1991, emendata successivamente
sistema giuridico: sistema legale inglese sulla common law e su tradizioni locali
sistema legislativo: Parlamento unicamerale
sistema giudiziario: Corte Suprema, Corte d'Appello, Alta Corte
religione: 60% mussulmani, 30% animisti, 10% cristiani
metodi di esecuzione: plotone d'esecuzione impiccagione
braccio della morte: +29, a fine 2017
Data ultima esecuzioni: 0-10-1998
condanne a morte: 8
Esecuzioni: 0
trattati internazionali sui diritti umani e la pena di morte:

Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici

Primo Protocollo Opzionale al Patto

Convenzione sui Diritti del Fanciullo

Convenzione contro la Tortura ed i Trattamenti e le Punizioni Crudeli, Inumane o Degradanti

Statuto della Corte Penale Internazionale (esclude il ricorso alla pena di morte)


situazione:
La Costituzione del 1991 consente la pena di morte per omicidio, rapina aggravata, tradimento e ammutinamento.
La Sierra Leone è divenuta un Paese “abolizionista di fatto” nel 2008, dopo oltre un decennio senza esecuzioni. Infatti, le ultime risalgono all’ottobre 1998, quando sono stati fucilati in pubblico 24 dei 34 condannati a morte per tradimento dalla corte marziale di Freetown.
Con la firma di un accordo di pace nel luglio 1999, la guerra civile scoppiata nel 1991 tra le forze del Governo del Presidente Joseph Saidu Momoh e il Fronte Unito Rivoluzionario (RUF) di Foday Sankoh e che ha causato oltre 50.000 morti, la mutilazione deliberata di migliaia di persone e il trasferimento forzato di 2 milioni di persone (pari a un terzo della popolazione), è stata dichiarata formalmente chiusa. Nel luglio 1999, con la firma dell’accordo, i condannati a morte per alto tradimento sono stati graziati. Tra questi il leader dei ribelli Foday Sankoh che per un certo periodo ha anche occupato un posto di rilievo nel Governo del Paese.
Il Tribunale Speciale per la Sierra Leone istituito nel 2002 sulla base di un accordo con le Nazioni Unite per processare le persone accusate di atrocità commesse nel corso della guerra civile, esclude il ricorso alla pena di morte.
Nel 2002, con la chiusura definitiva delle ostilità nel Paese e le prime elezioni parlamentari e presidenziali davvero libere e imparziali che hanno visto la rielezione di Ahmad Tejan Kabbah, un ex diplomatico delle Nazioni Unite, si è aperto il dibattito nel Paese sull’abolizione della pena di morte.
Il 10 gennaio 2008, la Commissione per la Revisione della Costituzione ha raccomandato l’abolizione della pena di morte per tradimento e per altri reati di natura politica che non causino direttamente la morte di persone. In questi casi, secondo la Commissione, la pena capitale dovrebbe essere sostituita con l’ergastolo. Il Presidente della Commissione, Peter Tucker, ha presentato il rapporto al Presidente della Repubblica Ernest Bai Koroma, alla Camera dei Rappresentanti, ricordando che la Commissione era stata incaricata nel 2007 di esaminare la Costituzione del 1991 per poi raccomandare emendamenti, alla luce degli sviluppi economici, sociali e politici in campo nazionale e internazionale. Il Presidente Koroma si è complimentato con la Commissione per il lavoro svolto.
Il Comitato di Revisione Costituzionale dovrebbe presentare la sua relazione finale entro il 2016 a cui seguirà un referendum popolare per l’approvazione della nuova Costituzione.
Il 27 aprile 2011, in occasione del 50° anniversario dell’indipendenza dalla Gran Bretagna, il Presidente Ernest Bai Koroma ha commutato tutte le condanne a morte in ergastolo e cinque condannati a morte, tra cui una donna, sono stati graziati.
Il 13 settembre 2011, la delegazione della Sierra Leone ha annunciato in un addendum al rapporto del gruppo di lavoro sul Riesame Periodico Universale da parte del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite di accettare “in linea di principio e soggette al processo di revisione costituzionale” quindici raccomandazioni nel senso dell’abolizione della pena di morte. Il 5 maggio 2011, in sede di Riesame Periodico Universale, alla Sierra Leone era stato richiesto di abolire la pena di morte, aderire al Secondo Protocollo Opzionale al Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici e stabilire una moratoria de jure sulla pena di morte nella prospettiva della sua definitiva abolizione. L’Attorney-General e Ministro della Giustizia Franklyn Bai Kargbo ha detto che l’abolizione della pena capitale era nell’agenda legislativa del Governo. Era stata ampiamente discussa durante il processo di revisione costituzionale, che sarebbe continuato anche dopo le elezioni del 2012.
Il 23 novembre 2012, Ernest Bai Koroma è stato rieletto come Presidente per il suo secondo e ultimo mandato con il 58,7% dei voti.
Nell’ottobre 2012, la Sierra Leone è stata obiettivo di una missione di Nessuno tocchi Caino e del Partito Radicale volta a sostenere il processo abolizionista sul piano interno e a ottenere il voto favorevole sulla Risoluzione ONU per la Moratoria Universale delle esecuzioni capitali. Il 10 ottobre, a Freetown, nel corso di una cerimonia presso la State House, sede della Presidenza della Repubblica, Nessuno tocchi Caino ha consegnato il Premio “Abolizionista dell’anno 2012” al Presidente Ernest Bai Koroma, per aver commutato nel 2011 tutte le sentenze capitali e essersi impegnato in sede internazionale ad abolire definitivamente la pena di morte. Prendendo la parola per ringraziare del Premio, il Presidente Koroma ha detto: “Le ultime due esecuzioni effettuate nel Paese sono state quelle di 24 persone nel 1998 e di 29 persone nel 1992. Sono state il maggior numero di condanne a morte eseguite da un governo in un solo giorno. I cittadini della Sierra Leone si stanno ancora riprendendo da questo record di esecuzioni in un solo giorno effettuate da agenti dello Stato. I cittadini della Sierra Leone non vogliono una riedizione delle esecuzioni di Stato… le vite dei nostri cittadini sono al sicuro nelle nostre mani”. Il Presidente ha aggiunto: “Abbiamo già preso un impegno a mettere la questione dell’abolizione della pena di morte all’ordine del giorno del governo. Il processo di revisione costituzionale riprenderà dopo le elezioni e la richiesta relativa alla soppressione della pena di morte sarà parte integrante e prioritaria del nostro programma per la difesa, la protezione e la promozione dei diritti umani”. “Gli impegni del mio governo riflettono le aspirazioni del nostro popolo”, ha concluso il Presidente Koroma.
La Sierra Leone ha ospitato e co promosso con Nessuno tocchi Caino la Conferenza sulla pena di morte nell’Africa occidentale che si è svolta a Freetown dal 13 al 14 gennaio 2014.

Una battuta d’arresto al processo abolizionista in corso, si è registrata in Sierra Leone dove, nel libro bianco pubblicato nel novembre 2017, il Governo nella relazione del Comitato di revisione costituzionale (CRC), ha detto che manterrà la pena di morte nella sezione 16 (1) della Costituzione 1991.

Nessuna sentenza capitale è stata emessa nel 2016 e nel 2015. Quattro condanne a morte pronunciate nei primi mesi del 2014,  sono state poi tutte commutate in ergastolo, a seguito del perdono presidenziale del 27 aprile 2014. Una condanna a morte era stata inflitta nel 2013.
Nel 2017, almeno 11 nuove condanne a morte sono state pronuciate (tra cui almeno 1 nei confronti di una donna) secondo il monitoraggio riportato da  Nessuno tocchi Caino in questo sito e 21 secondo Amnesty International, per cui sarebbero 29 i detenuti nel braccio della morte per NTC e 39 per AI, a fine anno.

Le Nazioni Unite
Il 27 gennaio 2016, la Sierra Leone è stata sottoposta al Riesame Periodico Universale del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite. Nel suo Rapporto Nazionale, il Governo ha previsto che entro il terzo ciclo dell’UPR (gennaio 2021) la Sierra Leone avrebbe completato la procedura per l’abolizione della pena di morte.
Nel dicembre 2014, per la prima volta, la Sierra Leone ha co-sponsorizzato la Risoluzione per una Moratoria sull’Uso della Pena di Morte all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Nel dicembre 2012, per la prima volta, la Sierra Leone aveva votato a favore della Risoluzione, mentre nel 2007, nel 2008 e nel 2010 si era astenuta.
Il 17 dicembre 2018, era assente al momento del voto.
Il 16 dicembre 2020, la Sierra Leone ha votato a favore della Risoluzione per una Moratoria universale delle esecuzioni capitali.

 

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