esecuzioni nel mondo:

Nel 2024

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Dal 2000 a oggi

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legenda:

  • Abolizionista
  • Mantenitore
  • Abolizionista di fatto
  • Moratoria delle esecuzioni
  • Abolizionista per crimini ordinari
  • Impegnato ad abolire la pena di morte

NUOVA ZELANDA

 
governo: Democrazia parlamentare - monarchia costituzionale del Commonwealth
stato dei diritti civili e politici: Libero
costituzione: consiste in una serie di dicumenti leglai, inclusi atti del Regno Unito e del Parlamento Neozelandese e dell'Atto della Costituzione del 1986, che è la prima carta formale. Effettiva dal 1 gennaio 1987
sistema giuridico: si basa sul diritto inglese, con alcune speciali leggi territoriali e tribunali territoriali per i maori
sistema legislativo: monocamerale, Camera dei Rappresentanti
sistema giudiziario: Corte Suprema; Corte d'Appello; Alta Corte;
religione: 14.9% anglicani, 12.4% cattolici; 10.9 presbiteriani; altri cristiani
braccio della morte:
Data ultima esecuzioni: 0-0-0
condanne a morte: 0
Esecuzioni: 0
trattati internazionali sui diritti umani e la pena di morte:

Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici

Primo Protocollo Opzionale al Patto

Secondo Protocollo Opzionale al Patto (per l'abolizione della pena di morte)

Convenzione sui Diritti del Fanciullo

Convenzione contro la Tortura ed i Trattamenti e le Punizioni Crudeli, Inumane o Degradanti

Statuto della Corte Penale Internazionale (esclude il ricorso alla pena di morte)


situazione:
La pena di morte è stata abolita nel 1961 per i reati ordinari e, completamente abolita nel 1989, è stata sostituita dall’ergastolo.
L’ultima esecuzione risale al 1957.
La Legge sull’Abolizione della Pena di Morte consente di rifiutare l’estradizione verso quei paesi che applicano la pena capitale. La norma deve essere letta congiuntamente all’art. 5/a della Legge sull’Estradizione del 1965: “Il Ministro della Giustizia può rifiutare l’estradizione se ritiene che l’estradando sia stato condannato a morte, o rischi di esserlo”. Anche una legge del 1881 (Fugitive Offenders Act) consente di negare l’estradizione, anche nel caso sia chiesta da un paese del Commonwealth.
Il 16 dicembre 2020, la Nuova Zelanda ha nuovamente cosponsorizzato e votato in favore della risoluzione per una moratoria delle esecuzioni capitali all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

 

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