CINA: CONDANNE A MORTE CONFERMATE

Naw Kham

28 Dicembre 2012 :

una corte cinese ha respinto gli appelli presentati da sei persone, incluso il narcotrafficante birmano Naw Kham, accusato degli omicidi di 13 marinai cinesi sul fiume Mekong, avvenuti lo scorso anno.
La Corte provinciale del Popolo dello Yunnan ha confermato le quattro condanne a morte di Naw Kham e di tre suoi uomini, oltre alle due condanne capitali con due anni sospensione di altri due membri della banda birmana. I sei sono stati riconosciuti colpevoli di omicidio volontario, traffico di droga, sequestro e dirottamento da un tribunale di primo grado di Kunming, capoluogo dello Yunnan, nel mese di novembre.
Soprannominato "Il Padrino", Naw Kham, secondo i pubblici ministeri cinesi, era il capo del principale gruppo armato dedito al narcotraffico lungo il fiume Mekong, che attraversa Cina, Laos, Myanmar, Thailandia, Cambogia e Vietnam.
I membri della banda sono stati arrestati all'inizio di quest'anno in un'operazione congiunta condotta dalla polizia di Cina, Laos, Myanmar e Thailandia dopo gli omicidi dei marinai cinesi. Il gruppo di Naw Kham è stato riconosciuto colpevole di collusione con i soldati thailandesi e di aver condotto un attacco contro due navi da carico cinesi a ottobre dello scorso anno, uccidendo con armi da fuoco 13 marinai cinesi, oltre al traffico di droga, ha riferito l'agenzia di stampa statale Xinhua. Tutti e sei avevano presentato appello dopo le condanne di novembre.
L’avvocato di Naw Kham aveva chiesto una riduzione della pena sulla base del fatto che il suo cliente è stato condannato a pagare sei milioni di yuan (circa 953.895 dollari Usa) di risarcimento alle famiglie delle vittime.
La corte provinciale ha cominciato l’esame degli appelli il 20 dicembre. Nella sentenza pubblicata oggi, il giudice ha detto che i ricorsi sono stati respinti a causa dell’ "esito grave" dei reati.
Le condanne a morte di Naw Kham e dei suoi tre uomini saranno sottoposte alla Corte Suprema del Popolo a Pechino, ha detto il giudice. Non è ancora chiaro se Kham, in caso di conferma della condanna capitale, verrà giustiziato in Cina.
 

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