GIAPPONE: DUE ESECUZIONI A TOKYO E OSAKA

03 Agosto 2012 :

due prigionieri sono stati impiccati in Giappone, a Tokyo e Osaka, nel secondo giro di esecuzioni quest'anno, dopo i tre uomini saliti sul patibolo a marzo.
Le due esecuzioni di oggi sono le prime ordinate dal ministro della Giustizia Makoto Taki, che ha assunto la carica il 4 giugno. I detenuti nel braccio della morte giapponese sono ora 130.
Junya Hattori, 40 anni, e Kyozo Matsumura, 31, sono stati impiccati perché "non vi era alcuna incertezza sulla loro colpevolezza", ha detto Taki, che è un sostenitore della pena di morte.
Hattori, che è stato impiccato nel Centro Detentivo di Tokyo, nel gennaio 2002 violentò nella sua auto una studentessa universitaria di 19 anni a Mishima, nella Prefettura di Shizuoka, dandola poi alle fiamme.
Matsumura è stato giustiziato nel Centro Detentivo di Osaka per aver rapinato e ucciso una zia 57enne nella città di Nagaokakyo, Prefettura di Kyoto, e uno zio 72enne a Sagamihara, Prefettura di Kanagawa, nell’arco di otto giorni nel gennaio 2007.
"Ho firmato i documenti per autorizzare le esecuzioni dopo l’esame attento dei casi", ha detto ai giornalisti Taki. "Come ho detto quando ho assunto la carica, a meno di incertezza circa la colpevolezza, un Ministro della Giustizia deve rispettare il processo e la decisione del tribunale", ha detto.
Taki è il terzo ministro della giustizia ad autorizzare le esecuzioni da quando il Partito Democratico del Giappone ha assunto il potere nel settembre 2009. Il suo predecessore, Toshio Ogawa, ha inviato tre detenuti al patibolo il 29 marzo, mentre Keiko Chiba ha personalmente assistito a due impiccagioni, nonostante la sua opposizione alla pena capitale. I quattro ministri che hanno preceduto Chiba si sono rifiutati di mandare prigionieri al patibolo, per le loro convinzioni personali.
Nessun detenuto è stato impiccato lo scorso anno, e due sono stati giustiziati nel 2010. Sotto il precedente governo del Partito Liberale Democratico, sette prigionieri sono stati impiccati nel 2009, 15 nel 2008, nove nel 2007 e quattro nel 2006.
Il Ministero sta dibattendo la pena capitale da quando il Partito Democratico è salito al potere con le elezioni generali del 2009. Tuttavia Ogawa ha eliminato un gruppo di studio interno a marzo ed ha anche cancellato l'intenzione di istituire un panel di discussione più ampio sul tema, sostenendo che i pro e i contro sono stati discussi a sufficienza e che la decisione finale dovrebbe essere lasciata alla pubblica opinione, che nella stragrande maggioranza sostiene la pena di morte, come rivela un sondaggio fatto svolgere dal governo nel 2009. "Io stesso ho partecipato al dibattito sulla pena di morte. Essendoci sia vantaggi che svantaggi, credo che non dovremmo abolire la pena capitale in questa fase", ha detto Taki.
Il Giappone e gli Stati Uniti sono gli unici paesi nel Gruppo delle otto principali economie industrializzate in cui vengono giustiziati i condannati a morte, rileva Amnesty International, secondo cui sono in totale 57 le nazioni che ancora praticano esecuzioni. "Sono molto deluso. L'anno scorso non vi sono state esecuzioni per la prima volta in 19 anni", ha detto al Japan Times Hideki Wakabayashi, direttore esecutivo di Amnesty International Giappone. "Ma quest'anno, prigionieri sono stati impiccati a marzo e di nuovo oggi. Tali atti dimostrano la volontà del governo di conservare la pena capitale."
La Federazione Giapponese delle Associazioni Forensi ha emesso un comunicato chiedendo al governo di congelare tutte le esecuzioni e promuovere un dibattito nazionale sull’abolizione della pena di morte.
Un totale di 141 paesi hanno abolito per legge o di fatto la pena di morte, non praticando esecuzioni negli ultimi anni anche se i loro tribunali, in teoria, possono ancora emettere condanne a morte.
 

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