INDONESIA: NON È LA SOLA A ESSERE RILUTTANTE SULLA PENA DI MORTE PER DROGA

Il presidente indonesiano Yudhoyono

22 Ottobre 2012 :

la recente decisione del Presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono di ribaltare la condanna a morte di un detenuto per droga è parte di una più ampia presa di distanza dalla pena capitale, ha detto il Ministro degli Esteri Marty Natalegawa, che ha ricordato come molti Paesi stanno imponendo lunghe pene detentive piuttosto che condanne a morte per i casi gravi, anche se la pena di morte è ancora in vigore, come in Indonesia. Il Ministro Natalegawa ha aggiunto che anche il governo indonesiano si sta muovendo in questa direzione, sottolineando la campagna in corso proprio del suo ministero per ottenere la commutazione per motivi umanitari della pena capitale nei confronti di cittadini indonesiani condannati in altri Paesi.
"La politica di commutare una condanna a morte per un reato di droga non è una cosa che accade solo in Indonesia", ha detto. "Questa politica è praticata anche in altri Paesi, e i cittadini indonesiani sono tra i beneficiari di tale clemenza."
La dichiarazione del ministro ha fatto seguito alle critiche pubbliche mosse alla decisione del presidente, il 12 ottobre scorso, di commutare al carcere a vita la condanna a morte di Deni Setia Maharwa, un corriere della droga. Politici e attivisti anti-droga hanno condannato la decisione che secondo loro avrebbe indebolito la lotta contro la droga, mentre la National Narcotics Agency (BNN) ha messo in dubbio l'impegno nella campagna da parte dell'amministrazione Yudhoyono.
Il Ministro della Giustizia e per i Diritti Umani, Amir Syamsuddin, che in precedenza aveva giustificato la clemenza per Deni per il fatto che era un corriere della droga e non un trafficante, ha detto che il governo non avrebbe mai concesso la grazia a trafficanti o produttori. "Non appena una di queste persone deposita una domanda di clemenza, verrà rifiutata immediatamente", ha detto, aggiungendo che, tra il 2004 e il 2011, sono state 128 le domande di clemenza presentate al presidente da detenuti per droga, di cui 109 sono state respinte. "Le 19 istanze che sono state accolte includevano quelle di 10 minori condannati a pene tra i 2 e i 4 anni e quella di una persona non vedente condannata a 15 anni, e tutti hanno ricevuto una riduzione della pena", ha detto Amir. "Sono state accolte solo 4 domande di clemenza di detenuti condannati a morte. Tra questi tre indonesiani e un cittadino straniero, e in tutti questi casi si trattava di corrieri della droga, non di trafficanti."
Il ministro ha citato Deni Setia Maharwa come uno di quelli che hanno ricevuto la grazia, dicendo che tre le ragioni per la commutazione della pena vi era il fatto che aveva accettato di trasportare 3,5 chili di eroina a Londra solo per poter pagare un’auto presa a prestito e sostenere la sua famiglia.
 

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