IRAN - Le fonti ufficiali non comunicheranno i decessi degli ultimi 3 mesi.

06 Maggio 2020 :

Un portavoce dello Stato Civile (National Organization of Civil Registration of Iran -NOCRI) ha detto il 5 maggio che per ordini superiori non verranno comunicati dei decessi degli ultimi tre mesi. In una dichiarazione all’agenzia di stampa filogovernativa ILNA, il portavoce, Saifullah Abootorabi, ha detto che questo avverrebbe su disposizione della struttura nazionale di contrasto al Coronavirus (Coronavirus Combat Headquarters). Sempre secondo Abootorabi, in condizioni normali i dati sulla mortalità del primo trimestre dell’anno dovrebbero essere pubblicati per la fine di aprile, inizi di maggio. Che i dati non erano stati resi noti lo aveva scritto il 29 aprile il quotidiano Sharq (Shargh), considerato vicino all’ala riformista del regime. Oltre a non aver pubblicato i dati, Sharq ha notato che anche il sito dell’agenzia NOCRI era inattivo. Un reporter del quotidiano Sharq, Mohammad Baqerzadeh, ha scritto in un tweet il 29 aprile che erano passate due settimane da quando aveva chiesto a NOCRI di fornire statistiche "separate per età e provincia", sui decessi dell’inverno 2020, ma i funzionari hanno ammesso che "non gli era consentito rilasciare i dati". Come si capisce, la mancanza di dati ufficiali impedisce di fare un raffronto con gli anni precedenti. Il numero di morti in più rispetto agli anni precedenti dovrebbe verosimilmente essere attribuito al coronavirus. Radio Farda periodicamente stila propri rapporti basati su fonti locali e nazionali, da cui si evince che il governo sta gravemente sottostimando le vittime della pandemia. La questione delle statistiche del trimestre che termina il 20 marzo (l’ultimo giorno dell’anno persiano) è diventata di dominio pubblico da quando un consigliere comunale di Teheran, Mohammad Javad Haqshenas, ha rivelato che 13.000 persone sono state sepolte nel cimitero principale di Teheran a marzo e aprile 2020. Ha aggiunto che confrontando il numero di persone decedute nel marzo-aprile 2020 con lo stesso periodo dell'anno scorso, sarebbe possibile dedurre il bilancio delle vittime reale della pandemia. Nel frattempo, un altro consigliere comunale di Teheran, la signora Nahid Khodakarami, il 15 aprile aveva reso noto che in città venivano sepolte ogni giorno tra le 70 e le 100 vittime del COVID-19 (Vedi NtC 29/04/2020). Sulla base delle stime della consigliera comunale Khodakarami, da metà marzo a metà aprile nella sola Teheran sarebbero state sepolte tra le 4.000 e le 5.600 persone morte di COVID-19. Considerato che negli stessi giorni il Governo indicava in poco più di 6.000 il numero totale delle vittime in tutto l’Iran, è evidente che il regime sta cercando di tenere segreti alcuni dati cruciali sull’epidemia di coronavirus. Ad esempio, a tre mesi dallo scoppio dell’epidemia, ancora nessuno in Iran sa se l’epidemia sia iniziata nella città di Qom da studenti del seminario musulmano cinese (vedi NtC 25/03/2020), e quale siano state le responsabilità dei funzionari, dei chierici, degli apparati di sicurezza e dei militari nella diffusione della malattia nella sua fase iniziale.

 

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