IRAN - ondata di repressione contro attivisti dei diritti umani e civili

15 Novembre 2019 :

Mentre l'attenzione del mondo è attirata dagli eventi nel Golfo Persico, gli attivisti civili affrontano una nuova ondata di repressione, arresto e lunghe condanne in Iran. Iran Human Rights (IHR) esorta la comunità internazionale a reagire alla recente vasta violazione dei diritti umani in Iran. "Sembra che la Repubblica islamica stia approfittando della tensione nel Golfo Persico e nello Stretto di Hormuz per aumentare l’oppressione nei confronti degli iraniani che cercano cambiamenti sostanziali in Iran", ha dichiarato il direttore dell'IHR Mahmood Amiry-Moghaddam, "ancora una volta, esortiamo la comunità internazionale, in particolare i paesi europei, a mettere i diritti umani del popolo iraniano in cima all'agenda nei loro colloqui con le autorità iraniane". Secondo il dipartimento statistico dell'IHR, durante le prime tre settimane di agosto 2019, sono stati compiuti decine di nuovi arresti di attivisti civili, e sono state emesse diverse condanne contro attivisti che erano già detenuti. In questo mese: sono stati arrestati almeno sei cittadini di etnia Bahai: Abolfazl Ansari, Rouhollah Zibaei e Farid Moghaddam (il 3 agosto) e Monireh Bavil Soflaei, Minou Zamanipour e Gholamhossein Mazloumi (il 10 agosto). Il 19 agosto la polizia ha represso uramente una manifestazione di attivisti per i diritti degli animali di fronte al municipio di Teheran. Diverse persone che protestavano contro il massacro di cani da parte dei funzionari della città di Teheran sono state arrestate. Finora non conosciamo il numero esatto di detenuti. Sono stati arrestati anche diversi membri del gruppo di 14 persone che manifestavano chiedendo le dimissioni del Leader Supremo Ali Khamenei: La'l Mohammadi, Hashem Khastar, Mohammad Hossein Sepehri, Hourieh Farajzadeh, Mohammad Nourizad, Fatemeh Sepehri, Abdolrasoul Mortazavi e Pouran Nazami sono stati arrestati mentre manifestavano pacificamente nella città di Mashhad l'11 agosto. Un altro manifestante, il veterano ferito nella guerra Iran-Iraq Reza Sharafkhani, è stato arrestato tre giorni dopo. Ancora in agosto, diversi operai attivisti sono stati arrestati. I membri del Sindacato dei lavoratori di Teheran e della compagnia di autobus suburbana, Hossein Karimi Sabzevar e Narges Mansouri sono stati arrestati rispettivamente il 4 agosto e il 12 agosto. Asal Mohammadi è stato arrestato il 4 agosto per la sua attività nel sindacato dei lavoratori della canna da zucchero. Inoltre, sono stati arrestati i seguenti attivisti civili: l'attivista contro l’uso obbligatorio del hijab Raha Mohammadi (4 agosto), l'attivista delle minoranze turche Aydin Zakeri (1 agosto), gli attivisti civili Asou Garmini e Majid Daryaei (4 agosto), lo scrittore curdo e ricercatore Kamil Ahmadi (11 agosto), l’attivista politico Amirhossein Yousefi (8 agosto), il fotografo Noushin Jafari (4 agosto), l’attivista politico Ali Ghaderi (21 agosto), l’attivista politico Hiwa Jalili (20 agosto), gli attivisti curdi Seifollah Jalili, Bashir Hatami e Ghafour Yari (19 agosto), lo scrittore e attivista civile Abbas Vahedian Shahroudi (18 agosto), l’attivista Shahla Jahanbin (21 agosto), il religioso sunnita Abdolghani Gahramzehi (17 agosto), lo studente della scuola religiosa sunnita Javad Karimzaei (8 agosto), l’attivista Sirous Abbasi (9 agosto) e l'attivista politico Jamal Goudarzi (7 agosto). Farangis Mazloum, madre del prigioniero politico Soheil Arabi, è stata arrestata il 22 agosto. Inoltre, nel mese di agosto sono state emesse condanne a lungo termine per attivisti precedentemente detenuti. Gli attivisti civili iraniani Yasaman Aryani, Monireh Arabshahi e Mojan Keshavarz sono stati condannati a 55 anni di reclusione. I 13 anni di reclusione del professore universitario in pensione Kamal Jafari Yazi sono stati confermati da una corte d'appello. I 6 anni di reclusione del dottor Farhad Meysami, attivista per i diritti civili e medico, sono stati confermati da una corte d'appello. Ad agosto, Amirsalar Davoudi, avvocato e attivista per i diritti umani, ha avuto confermata la condanna a 30 anni di reclusione. Sono stati confermati 10 anni di reclusione per Aras Amiri Larijani, dipendente del British Council. Inoltre, finora nell'agosto 2019, almeno 23 prigionieri sono stati giustiziati nelle carceri iraniane. Le autorità iraniane hanno annunciato solo 8 esecuzioni e il resto è stato confermato da fonti IHR. Da notare che Iran Human Rights (IHR) riporta le esecuzioni non ufficiali solo se ne ottiene conferma da almeno 2 fonti diverse. Pertanto, il numero effettivo di esecuzioni potrebbe essere addirittura superiore a quello riportato.

 

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