11 Dicembre 2025 :
10 dicembre, Giornata Mondiale dei Diritti Umani
Ieri, nella prestigiosa Università per Stranieri di Perugia, è stata dedicata una riflessione senza censure alla Storia dei gulag. Attraverso immagini di repertorio del sistema concentrazionista sovietico e alcune letture dello scrittore Varlam Salamov, deportato nel gelo della regione russa della Kolyma, si è svolto un toccante racconto umano con studenti, docenti e il saluto del Rettore, uno sguardo doloroso per il nostro tempo in cui il ricordo non può essere una convenzione che ci consola. Sia ancora quel documento adottato dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nella sua terza sessione, il 10 dicembre 1948 a Parigi, alla fine della seconda guerra mondiale con la risoluzione 219077: la Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo.Spunto di riflessione è stata la lettura di brani tratti da "I racconti di Kolyma", del dissidente russo Varlam Tichonovič Šalamov, e brani del documentario francese "Gulag, una storia sovietica"
“Non basta la tua forza perché io dimentichi le sorde fosse comuni dei miei cadaveri perenni!”
“Aveva visto quello che noi non avevamo mai visto, che la gente non doveva vedere, quello che non doveva essere”
Nel dicembre 2021, la Federazione Russa ha decretato la chiusura dell’associazione Memorial, accusandola di “violazioni amministrative” e di “denigrare la memoria storica della nazione”. Memorial non era solo un archivio: era la coscienza storica del Paese. Il luogo dove si raccoglievano le testimonianze delle vittime del terrore staliniano, dei gulag, delle deportazioni, delle repressioni. Era, in fondo, la voce dei morti della Kolyma. Memorial raccoglieva nomi, storie, documenti di vite spezzate dal terrore staliniano.
La sua chiusura non è solo un atto repressivo: è una dichiarazione di guerra alla memoria.
In un tempo in cui la storia viene riscritta a colpi di decreto, ricordare diventa un gesto storico. E ricordare significa scegliere da che parte stare. Significa dire che il dolore non si archivia e che la verità non si congela. Possiamo ricomporre ma non cancellare.
Entrare nella Kolyma significa ricordare non solo un uomo ma intere generazioni. Uomini, donne e bambini cancellati dalla violenza levatrice della Storia dove l’ideologia decideva chi moriva e chi viveva.
Memorial è stato chiuso. Ma la memoria di Varlam e di chi è morto prima e dopo di lui non lo sarà. Non finché ci sarà qualcuno che davanti al gelo dell’animo umano si ricorderà di essere ancora una persona.
Sono intervenuti: il Rettore, Valerio De Cesaris;
Marta Calzoni, giornalista e lettrice;
Emanuela Costantini, Università degli Studi di Perugia;
Maura Marchegiani, Università per Stranieri di Perugia;
Elisabetta Zamparutti, Nessuno Tocchi Caino-Spes contra spem
Giacomo Nencioni, Università per Stranieri di Perugia.
info 3384818474







