05 Marzo 2014 :
Nel difendere la pena di morte, il Governo cita sempre lo schiacciante sostegno popolare alla sua pratica. In un sondaggio del dicembre 2009 commissionato dal Governo, l’85,6% ha detto che “la pena di morte è inevitabile in determinate circostanze”, mentre il 5,7% ha detto che “la pena di morte dovrebbe essere abolita in ogni circostanza” e l’8,6% ha dichiarato “non so”. Ma un nuovo studio evidenzia "gravi pecche" nella affermazione di Tokio che la pena di morte è generalmente popolare e dovrebbe pertanto essere mantenuta. Mai Sato, del Centre for Criminology presso la Oxford University, ha dimostrato che le opinioni sono molto meno radicate di quanto si pensasse, soprattutto dopo che le persone sono state opportunamente informate sul tema. Nel novembre 2013, Sato ha pubblicato le sue scoperte nel libro “The Death Penalty in Japan: Will the Public Tolerate Abolition?” Secondo la ricercatrice, le domande utilizzate nei sondaggi d’opinione del Governo sono formulati in modo tale da tradursi in un livello esagerato di favore alla pena di morte. Sato ha deciso di condurre la sua indagine su circa 20.000 persone in Giappone e ha dato agli intervistati cinque opzioni per quanto riguarda la pena di morte: deve essere assolutamente mantenuta (44 per cento); dovrebbe essere probabilmente mantenuta (36); non si può dire (16), dovrebbero probabilmente essere abolita (3) e dovrebbe assolutamente essere abolita (1). I risultati mostrano che, piuttosto che essere a favore in maniera schiacciante, poco più della metà del pubblico giapponese è "indecisa" o "tiepida" verso la pena di morte. Sato ha poi preso 1.000 persone dal sondaggio e le ha divise in due gruppi, ognuno dei quali aveva una quota uguale di favorevoli, contrari e indecisi. Il primo gruppo è stato informato di diversi fatti sulla pena di morte – come le procedure di esecuzione e la possibilità di errori giudiziari – mentre l'altro gruppo non ha ricevuto alcuna informazione aggiuntiva. I risultati hanno evidenziato nel primo gruppo un 36 per cento di favorevoli a mantenere la pena di morte contro il 46 per cento del secondo gruppo. Uno studio finale ha visto un gruppo di persone decidere sulla questione per un giorno. I risultati hanno mostrato opinioni spesso oscillanti, coi partecipanti sempre più tolleranti verso il punto di vista opposto. Invece di misurare il sostegno alla pena di morte, secondo Sato, il Governo dovrebbe misurare il livello di tolleranza verso la sua abolizione, perché la sua ricerca mostra una maggioranza dell’opinione pubblica giapponese disposta ad "accettare o tollerare" l'abolizione.