SWAZILAND: EVITATA CONDANNA A MORTE

20 Settembre 2012 :

il giudice dell'Alta Corte dello Swaziland, Bheki Maphalala, ha deciso di non emettere la condanna a morte nei confronti di Amos Mbedzi, stabilendo che l’imputato non aveva intenzione di uccidere i suoi due compagni con una bomba.
Mbedzi, 48 anni, è stato invece condannato a un totale di 85 anni di carcere per due omicidi, possesso illegale di esplosivi, sedizione e ingresso illegale in Swaziland. Le sentenze sono da eseguire contemporaneamente con effetto retroattivo e Mbedzi dovrà ora passare in carcere 25 anni, essendo stato arrestato il 20 settembre 2008.
Il giudice Maphalala ha detto che la Costituzione dello Swaziland consente la pena di morte in caso di omicidio, ma spetta al giudice decidere se imporla o meno.
“Tenendo conto di tutte le circostanze – ha detto il giudice - sono convinto che questo non sia un vero e proprio caso in cui imporre la pena di morte. In particolare, gli elementi di prova dimostrano che l'intenzione dell’imputato non era quella di uccidere i compagni, ma di far saltare il ponte.”
Nella sentenza Maphalala si è rifiutato di considerare che Mbedzi è sposato con tre figli minori che soffriranno per la punizione inflitta dal giudice.
Invece, ha accettato la richiesta dell’accusa di considerare i crimini come molto gravi. Ha detto: 'La loro gravità supera la situazione personale degli imputati'.
Mbedzi è stato descritto dalla agenzia di stampa AFP come membro dell’Esercito di Liberazione  del Popolo Umbane, 'un gruppo militante segreto legato al Movimento Democratico Unito del Popolo (PUDEMO), che ha cercato di minare le elezioni del 2008. L’imputato è stato riconosciuto colpevole del tentativo di far saltare in aria un ponte nei pressi della residenza reale di Lozitha, nel settembre 2008. Re Mswati III avrebbe dovuto utilizzare il ponte nel corso della giornata. Maphalala ha detto che Mbedzi, un sudafricano, 'era coinvolto in una rivoluzione violenta per rovesciare lo Stato'.
La sentenza ha provocato indignazione tra i gruppi pro-democrazia, che vedono Mbedzi come una vittima del re Mswati, che governa lo Swaziland come ultimo monarca assoluto sub-sahariano.
Il PUDEMO ha definito la condanna come “chiara espressione da parte del regime reale di non essere disposto a tollerare opinioni divergenti sulla direzione politica del Paese nel futuro'.
Il Partito Comunista dello Swaziland ha parlato del tentativo di far saltare il ponte come di 'un atto coraggioso nella lotta contro il regime illegale di Mswati'
Lo Swaziland Solidarity Network ha detto che la sentenza è “una chiara dichiarazione di guerra alle forze della democrazia in Swaziland. Quando le persone sono lasciate senza altra scelta per proteggere i loro diritti umani, esse sono tenute ad esplorare tutti i mezzi possibili per affermarli.”
 

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