TEXAS (USA): DENUNCIA DEI DETENUTI PER CONDIZIONI DI VITA NEL BRACCIO

Thomas Whitaker

07 Maggio 2012 :

Thomas Whitaker dal braccio della morte del Texas denuncia il Governatore e l’Amministrazione Penitenziaria dello Stato per le condizioni di vita.
Nel 1972 un detenuto “ordinario” del Texas, David Resendez Ruíz, denunciò come “incostituzionali” le condizioni di detenzione. Il caso divenne famoso, divenne una “class-action” e giunse a sentenza nel 1980, quando il giudice federale William Justice, con la sentenza diventata famosa come Ruiz v. Estelle, dette ragione a Ruíz, ma contemporaneamente indicò ad alcuni condannati a morte che si erano aggiunti alla class action che loro dovevano fare un ricorso a parte perché la loro situazione non era omogenea a quella della popolazione detenuta ordinaria.
Citando quella decisione, Ruiz ha chiamato in causa il governatore Rick Perry, il Texas Department of Criminal Justice (amministrazione penitenziaria), e il senatore John Whitmire all’interno del cui distretto elettorale si trova il penitenziario di Huntsville con il braccio della morte.
Ruiz contesta, tra l’altro, che ai detenuti disabili vengano tolte le sedie a rotelle, che vengano negate cure fisiche e mentali, che si venga tenuti in isolamento anche per 10 anni senza giustificazione legale o disciplinare, che si viva in condizioni pericolosamente insicure, con nutrizione inadeguata, inadeguate opportunità di fare esercizio fisico, che venga negato accesso adeguato al telefono, che vengano distrutti o persi indispensabili atti giudiziari, che venga negata la libertà di culto religioso, che non vengano rispettate le procedure amministrative che dovrebbero essere garantite indistintamente a tutti i cittadini indipendentemente dall’essere in prigione o meno, che non venga consegnata per tempo la corrispondenza, compresa quella legale, ed altri abusi.
In passato ricorsi analoghi erano stati presentati da altri detenuti del braccio della morte, i quali poi hanno sostenuto di aver subito ritorsioni da parte dell’Amministrazione Penitenziaria.
Whitaker venne condannato a morte l’8 marzo 2007 con l’accusa di aver affidato al suo compagno di stanza all’università l’omicidio dei genitori e di un fratello, al fine di ereditare un milione e mezzo di dollari. Il complice, Chris Brashear, il 10 dicembre 2003, eseguì il piano quando la famiglia tornò dai festeggiamenti per la laurea di Whitaker. Per non destare sospetti anche Whitaker si fece colpire, ovviamente in modo non grave. Il padre, imprevedibilmente, sopravvisse, e al processo chiese che il figlio non venisse condannato a morte.
Brashear ha raggiunto un accordo con la pubblica accusa ed ha ottenuto una condanna all’ergastolo con la condizionale non prima di 30 anni in cambio della sua testimonianza contro Thomas. Un altro complice, che aveva guidato l’auto usata per la fuga, Steve Champagne, ha patteggiato una condanna a 15 anni. Anche lui ha testimoniato contro Whitaker, il quale a sua volta ha cercato un accordo con la pubblica accusa, accordo non accettato.
 

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