UGANDA: PRESIDENTE, ‘NO A PENA DI MORTE PER I GAY MA NESSUNA PROPAGANDA OMOSESSUALE’

Il presidente Yoweri Museveni

21 Dicembre 2012 :

il presidente ugandese Yoweri Museveni si è espresso contro l’inserimento della pena di morte nel ddl anti-gay attualmente all’esame del parlamento, tuttavia ha ribadito che la "propaganda omosessuale" non sarà tollerata nel Paese.
"Ho detto a queste persone (gli attivisti pro gay) che nessuno li perseguiterà o ucciderà per il loro essere omosessuali, ma non ci deve essere la promozione dell'omosessualità", ha detto Museveni nella cattedrale di San Paolo, nella capitale Kampala, ha riportato il sito AllAfrica.com.
"Gli ho detto che non ho mai tenuto comizi per promuovere temi eterosessuali", ha detto Museveni riguardo all’incontro avuto con l'ambasciatore degli Stati Uniti in Uganda. "Il problema è quello di promuovere, si sente di gente che tiene conferenze per promuovere l'omosessualità come se fosse una buona cosa", ha aggiunto il presidente, con i cristiani che ascoltavano le sue osservazioni e cantavano "Amen."
La proposta della pena di morte per le persone riconosciute “colpevoli” di atti omosessuali ha suscitato indignazione in tutto il mondo, con gli Stati Uniti e altri paesi occidentali che hanno minacciato di tagliare i fondi per l'Uganda, a meno di una revisione delle sue leggi contro l'omosessualità. Museveni ha spiegato che la gente vede le cose in modo molto diverso nel suo Paese, e che in Occidente gli atteggiamenti verso il sesso non corrispondono ai punti di vista degli africani.
"Gli ho detto che sono sposato con mia moglie da 39 anni, ma non l’ho mai baciata in pubblico e in casa mia davanti ai bambini. Se l'avessi fatto avrei perso le elezioni e tu sai che non voglio perderle", ha continuato il leader ugandese.
Notizie contrastanti sono giunte dall'Uganda sullo stato del disegno di legge anti-omosessualità, con il governo intenzionato a decidere sul provvedimento prima del nuovo anno. I leader del Parlamento si sono espressi nelle ultime settimane, insistendo sul fatto che la pena capitale verrà eliminata dal testo finale, sul quale si dibatte da anni.
 

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