USA - California. Studio ACLU: uso discriminatorio della pena di morte da parte della Procuratrice della Los Angeles County, Jackie Lacey.

21 Giugno 2019 :

Uno studio della ACLU individual un uso discriminatorio della pena di morte da parte della Procuratrice Distrettuale della Los Angeles County, Jackie Lacey. La Lacey, 62 anni, nera, Democratica, è in carica dal 3 dicembre 2012. In quest’arco di tempo 22 persone sono state condannate a morte, e sono tutte persone di colore, nessuna bianca. Per la precisione, i condannati sono 13 ispanici, 8 neri, e un asiatico. Anche per quello che riguarda la razza delle vittime Aclu evidenzia forti sproporzioni: mentre solo il 12% delle vittime di omicidio nella contea è bianco, il 36% dei casi in cui Lacey ha ottenuto una condanna a morte riguardavano vittime bianche. Il rapporto inoltre indica che molti imputati non hanno goduto di una adeguata assistenza legale. 9 avvocati o prima o dopo i processi hanno subito azioni disciplinari dall’Ordine, e un decimo pare si sia addormentato più volte durante le udienze. La Contea di Los Angeles è quella che all’interno degli Stati Uniti ha prodotto più condanne a morte. Tra il 2014 e il 2018 è stata una delle sole 3 contee (assieme a Riverside in California e Maricopa in Arizona) ad aver mandato più di 10 persone nel braccio della morte in un singolo anno. Delle 723 persone attualmente nel braccio della morte della California, 222 (31%) sono della Los Angeles County. Cassandra Stubbs, direttrice del Capital Punishment Project della ACLU (American Civil Liberties Union) ha commentato: “La Contea di Los Angeles è un esempio di tutto quello che di sbagliato c’è nella pena di morte: cattiva assistenza legale, disparità geografiche e uso discriminatorio della pena di morte. Los Angeles è una delle maggiori “produttrici” di condanne a more a livello nazionale, nonostante i suoi elettori, anche in recenti elezioni, abbiano votato in maggioranza contro la pena di morte. La Procuratrice Lacey dovrebbe fare un passo nella direzione della giustizia razziale, e aiutare a mettere fine al fallito esperimento americano sulla pena di morte dichiarando che fin quando rimarrà in carica non ne farà più uso”. Nel marzo 2019 il nuovo Governatore, Newsom, ha dichiarato che per i 4 anni del suo mandato non firmerà ordini di esecuzione. Nonostante questo Lacey continua a chiedere condanne a morte. "La California è in un momento di resa dei conti rispetto alla pena di morte", ha detto Jessica Farris, anche lei dirigente della ACLU. "La moratoria del Governatore Newsom sull'omicidio di stato rafforza ciò che gli “Angelenos” hanno ripetutamente espresso nelle urne, ossia che la pena di morte, discriminatoria e iniqua, non ha posto in una California giusta. Nonostante la moratoria e l'opposizione dei suoi elettori, l'ufficio di Lacey continua a perseguire condanne a morte nonostante le prove inconfutabili che la pratica colpisca in modo sproporzionato persone appartenenti alle minoranze etniche, e senza accesso a consulenti di qualità. La Procuratrice Lacey ha il potere di porre immediatamente fine alle pena di morte nella contea di Los Angeles. Speriamo che lo faccia." Il titolo del rapporto è “The California Death Penalty is Discriminatory, Unfair, and Officially Suspended. So Why Does Los Angeles District Attorney Jackie Lacey Still Seek to Use It?” (La pena di morte in California è discriminatoria, iniqua e ufficialmente sospesa, quindi perché la procuratrice distrettuale di Los Angeles Jackie Lacey cerca ancora di usarla?). Lacey non ha risposto direttamente al rapporto, ma ha rilasciato una dichiarazione dicendo che "gli elettori della California hanno avuto due occasioni per abolire la pena di morte e non l’hanno fatto. Il compito demandatomi dai cittadini della California è perseguire i crimini più feroci. Attualmente è in vigore la pena di morte e io la uso. Quando eventualmente la pena di morte fosse abolita, lo farei utilizzando l’ergastolo senza condizionale”.

 

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