USA - Missouri. Russell Bucklew, 51 anni, bianco, è stato giustiziato.

02 Ottobre 2019 :

Russell Bucklew, 51 anni, bianco, è stato giustiziato. Il suo caso aveva attirato più volte l’attenzione della stampa perché diversi esperti ritenevano che l’uomo, per una grave patologia ai vasi sanguigni, potesse andare incontro ad una esecuzione “difettosa”. Bucklew, 51 anni, bianco, venne condannato a morte nel 1997 con l’accusa di aver ucciso, il 21 marzo 1996, Michael Sanders, 27 anni, il nuovo convivente della sua ex fidanzata. Bucklew era stato anche condannato per aver rapito, picchiato e violentato la ex fidanzata, Stephanie Pruitt, 21 anni, per aver ferito un poliziotto, e la madre di Stephanie Pruitt. L’uomo aveva una malattia congenita dei vasi sanguigni, l’emangioma cavernoso, e due tumori al naso e alla gola. I suoi difensori sostenevano, supportati da pareri medici qualificati, che lo stato delle vene di Bucklew lo esponeva a seri rischi di malfunzionamento dell’iniezione letale, come era avvenuto il 29 aprile 2014 in Oklahoma con l’esecuzione di Clayton Lockett. I difensori inoltre sostenevano che, trattandosi di un malato terminale, non c’era nessuna fretta di compiere l’esecuzione. Il 20 maggio 2014 (vedi NtC) la Corte d’Appello dell’8° Circuito aveva disposto un rinvio di 60 giorni dell’esecuzione, ma il giorno dopo (vedi NtC 21-05-2014) il plenum della stessa Corte aveva annullato il rinvio. L’esecuzione, prevista per quel giorno, era stata sospesa di nuovo il giorno dopo, questa volta dalla Corte Suprema degli Stati Uniti (vedi NtC 22 maggio 2014). Il 3 agosto 2018 (vedi NtC) 23 ex agenti penitenziari avevano diffuso un documento in cui prendevano posizione contro l’eventuale esecuzione di Bucklew. "La partecipazione degli agenti penitenziari alle esecuzioni è incredibilmente traumatica anche nelle migliori circostanze, ma quando, come in questo caso, c'è un rischio reale che l'esecuzione presenti imprevisti a causa della particolare condizione medica del detenuto, il rischio diventa veramente intollerabile, e non vi è alcuna buona ragione per costringere dei dipendenti pubblici a partecipare a queste esecuzioni", aveva affermato Tejinder Singh, l'avvocato che rappresentava gli agenti penitenziari. Il 1° aprile 2019 (vedi NtC) la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva respinto definitivamente (con un voto a stretta maggioranza, 5-4) il ricorso di Bucklew impostato sull’alto rischio di esecuzione difettosa. La motivazione della corte, non nuova, asseriva che una esecuzione deve evitare “rischi inutili di sofferenza”, ma non necessariamente “tutti i rischi di sofferenza”. Bucklew aveva chiesto, oltre al rinvio, che la sua esecuzione venisse videoregistrata perché il quasi certo malfunzionamento potesse essere documentato “a futura memoria”. Il Procuratore Generale del Missouri, Josh Hawley, aveva sostenuto che grazie al trattamento farmacologico il tumore alla bocca e alla gola si era ridotto, e non avrebbe creato problemi per l’iniezione letale. All’esecuzione di Bucklew oggi ha presenziato Morley Swingle, che all’epoca del processo aveva rappresentato la pubblica accusa. Secondo Swindle, l’esecuzione non ha presentato problemi. La stessa cosa è stata riportata da una giornalista che ha assistito all’esecuzione per conto della testata KFVS, Kathy Sweeney. Sul fronte opposto Cassandra Stubbs, direttrice del Capital Punishment Project della American Civil Liberties Union, convinta che indipendentemente dall’esito dell’esecuzione, è stato corso un rischio inutile: “Stasera piangiamo l'esecuzione inutile e illegale di Russell Bucklew. "Il Missouri ha compiuto un'esecuzione che ha rischiato di sconfinare in tortura, e ha violato il diritto internazionale, nonostante per tutti questi anni il signor Bucklew abbia mostrato rimorso, ed abbia tenuto una condotta carceraria esemplare. È una vergogna che l’idea di uccidere quest'uomo – un malato terminale che era stato un detenuto modello per 23 anni – abbia prevalso sull’idea che stavamo danneggiando la nostra democrazia e la nostra umanità". Bucklew diventa il 1° detenuto giustiziato quest’anno in Missouri, l’89° da quando il Missouri ha ripreso le esecuzioni nel 1989, il 17° dell’anno negli Stati Uniti, e il n° 1507 da quando gli Usa hanno ripreso le esecuzioni nel 1977.

 

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