USA - Pennsylvania. Walter Ogrod scarcerato dopo 28 anni.

08 Giugno 2020 :

 

Walter Ogrod scarcerato dopo 28 anni. La giudice Shelley Robins-New ha annullato il verdetto di colpevolezza di Ogrod, e ha fissato la sua scarcerazione su cauzione. Ogrod, che oggi ha 56 anni, bianco, ed è affetto da una patologia dello spettro autistico, venne arrestato nel 1992 e condannato a morte l'8 novembre 1996 con l’accusa di aver violentato e ucciso, il 12 luglio 1988, una vicina di casa di 4 anni, Barbara Jean Horn. 3 mesi fa (vedi NtC 3 marzo 2020) l'ufficio del procuratore distrettuale di Filadelfia aveva dichiarato che Ogrod era "verosimilmente innocente", e che il verdetto di colpevolezza e la condanna a morte avrebbero dovuto essere annullate. In Pennsylvania da alcuni anni è attiva una “Conviction Integrity Unit (CIU), una unità all’interno della Procura che esamina le dichiarazioni di innocenza degli imputati quando questi abbiano concluso i ricorsi “habeas corpus” ossia quelli sulle prove utilizzate nel processo. Nel caso di Ogrod la CIU il 28 febbraio aveva comunicato formalmente alla Philadelphia Court of Common Pleas che prove recentemente scoperte avevano dimostrato che i pubblici ministeri dell’epoca avevano violato il suo diritto al giusto processo. Nell’atto depositato, il capo della CIU Patricia Cummings ha scritto che l'indagine della sua unità ha scoperto che le prove utilizzate per mandare Ogrod nel braccio della morte erano "false, inaffidabili e incomplete". La condanna è stata un "grave caso di malagiustizia", con comportamenti scorretti sia della polizia che della procura, con l’uso di test scientifici inaffidabili, falsa testimonianza di un informatore, e occultamento degli elementi favorevoli alla difesa”. Ogrod, dopo una iniziale, parziale confessione, si è sempre dichiarato innocente. Quanto alla confessione la ha attribuita ai metodi fortemente coercitivi della polizia, che lo avrebbe costretto ad ammettere falsamente di aver picchiato Horn a morte. Il 12 luglio 1988, una vicina trovò il corpo nudo e brutalizzato della bambina di 4 anni Barbara Jean Horn parzialmente coperta da un sacco della spazzatura all'interno di una scatola di cartone su un marciapiede a Filadelfia, a meno di 300 metri da casa sua, da dove era scomparsa alcune ore prima. Tra i vicini di casa, cinque testimoni riferirono alla polizia di aver notato quel pomeriggio un uomo che si aggirava con una scatola di cartone. Le descrizioni erano abbastanza simili. Nessuno di loro aveva nominato o descritto il loro vicino di casa 23 anni, Ogrod, che viveva dall'altra parte della strada rispetto a Horn. Il caso rimase irrisolto fino al 1992, quando due detective, Marty Devlin e Paul Worrell, hanno riaperto il caso e arrestato Ogrod. Nel 1993 il primo processo entrò in stallo quando la giuria popolare votò 11-1 a favore dell’assoluzione, con un solo giurato che insisteva perché fosse dichiarato colpevole. Al secondo processo, nel 1996, i pubblici ministeri avevano colmato le lacune con ciò che ora i nuovi pubblici ministeri ammettono essere stata una testimonianza inaffidabile di un detenuto-informatore che aveva affermato di aver sentito Ogrod ammettere l'omicidio. La giuria popolare condannò Ogrod nell’ottobre 1996 e la condanna a morte venne formalizzata l’8 novembre. Oggi l’atto del CIU indica tre principali difetti nel nodo in cui la pubblica accusa ha gestito il caso. Al processo, i pubblici ministeri avevano affermato che Ogrod avesse picchiato la bambina con una pesante barra metallica. In realtà l’autopsia, non condivisa con il difensore d’ufficio, indicava che la causa di morte fosse stata il soffocamento. Successive analisi forensi confermarono l’asfissia come causa del decesso. “Ora, quasi un quarto di secolo dopo la condanna a morte di Ogrod, un uso pertinente e affidabile degli esami scientifici ha confermato che Barbara Jean non è morta a causa dei colpi alla sua testa. Come secondo punto, è stato appurato che i detective Marty Devlin e Paul Worrell hanno utilizzato tattiche intrinsecamente coercitive e informazioni inesatte per ottenere da Ogrod una confessione falsa e inaffidabile. Terzo punto, i detenuti-confidenti si erano accordati tra loro per fornire una testimonianza falsa e inaffidabile contro Ogrod nel tentativo di procurarsi un trattamento favorevole nei loro procedimenti penali. Inoltre, i nuovi test del DNA "hanno prodotto un profilo di DNA maschile completo adatto per il confronto" che ha escluso Ogrod come responsabile o corresponsabile. La Cummings ha descritto la confessione forzata di Ogrod come parte di un modello consolidato di cattiva condotta da parte di due spregiudicati detective della Omicidi. Ha scritto che le indagini della CIU in altri casi avevano scoperto "una pletora" di prove che stabilivano che i detective Marty Devlin e Paul Worrell "avevano una storia di utilizzo di tecniche coercitive per ottenere confessioni e dichiarazioni incriminanti". Dal 2016 sono state ribaltate tre condanne per omicidio che si basavano su confessioni ottenute da Devlin, tra cui un'altra in cui prove del DNA avevano dimostrato che la confessione era falsa. Il CIU ha anche riscontrato che gli informatori che asserivano di aver ricevuto confidenze da Ogrod si erano messi d’accordo tra loro, e avevano mentito. La moglie dell'informatore John Hall ha ammesso al CIU di aver raccolto articoli di giornale per suo marito che aveva bisogno di informazioni sul caso. E quando dai giornali non si ricavavano sufficienti dettagli, la donna scrisse lettere a Ogrod in carcere, dicendo di essere una spogliarellista, e che voleva diventare sua amica. Hall ha poi condiviso le sue informazioni con l’altro informatore, Jay Wolchansky, ed entrambi hanno testimoniato contro Ogrod. La Cummings così ha scritto nelle sue conclusioni: “Non ci sono prove credibili che colleghino Ogrod al reato, e di fatto è probabile che Ogrod sia innocente”. La Procuratrice Distrettuale si occupa anche di un altro aspetto della probabile innocenza di Ogrod, il fatto che il vero colpevole non sia mai stato individuato. “Oltre al grave errore giudiziario commesso contro Ogrod, la famiglia di Barbara Jean e la giuria, il Commonwealth nel rapporto presentato il 28 febbraio riconosceva che l'autore effettivo del crimine non solo è sfuggito al processo, ma è possibile che abbia potuto compiere altri crimini ". Il caso di Ogrod, si diceva nel rapporto, è "una tempesta perfetta di prove scientifiche inaffidabili, cattiva condotta giudiziaria, violazioni di procedura e false testimonianze". Oggi la giudice Robins-New ha formalmente accettato la proposta della pubblica accusa di annullare il verdetto di colpevolezza che ha tenuto Ogrod nel braccio della morte per 23 anni. La giudice Robins-New avrebbe potuto prendere questa decisione già nell’udienza del 27 marzo, ma, con ritardi che alcuni media hanno definito “inspiegabili”, l’udienza è stata rinviata, nel frattempo Ogrod si è ammalato seriamente di Covid-19, e, a causa dell’epidemia, nel complesso le attività giudiziarie hanno subito forti rallentamenti. L’udienza di oggi si è tenuta per videoconferenza, con Ogrod che ha assistito attaccato ad una maschera a ossigeno. In videoconferenza hanno assistito anche il fratello di Ogrod, Greg, e la madre della vittima, Sharon Fahy, che in una dichiarazione giurata aveva ripetuto anche ad aprile di essere certa dell’innocenza di Ogrod, che dovrebbe essere “immediatamente scarcerato”, come primo passo perché si arrivi all’arresto del vero colpevole. Anche la rappresentante della pubblica accusa, la vice procuratrice distrettuale Carrie Wood, ha partecipato all’udienza da remoto. La Wood ha presentato una serie straordinaria di scuse a Ogrod, Fahy e ai residenti di Filadelfia. "Per prima cosa, devo rivolgermi al signor Ogrod, alla sua famiglia e ai suoi amici", ha iniziato Wood. "Mi dispiace che abbiamo impiegato 28 anni per ascoltare ciò che Barbara Jean stava cercando di dirci su come è stata uccisa. Che lei è innocente. Che le parole su quel verbale sono dei detective, non sue. E che non solo abbiamo rubato 28 anni della sua vita, ma che abbiamo minacciato di giustiziarla sulla base di falsità." La Wood, visibilmente commossa, ha continuato: “Poi devo scusarmi con Sharon Fahy e la sua famiglia. Questo ufficio non le ha detto la verità su quello che è successo alla sua bambina tanti anni fa. La verità è dolorosa e terribile, ma è ciò che meritava di sentire da questo ufficio. E non l'abbiamo fatto. E mi dispiace così tanto." Sempre più commossa, ha proseguito: “Una delle cose più difficili per me è non poterle dire chi ha fatto questo a Barbara Jean. Non riesco a immaginare il dolore che le da questa domanda senza risposta". Alla fine, si è rivolta alla città. "Gli errori commessi in questo caso hanno reso le strade meno sicure. Temo che il vero autore in questo crimine, essendo stato lasciato libero, possa aver fatto del male anche ad altri. Anche lasciare libero il vero colpevole è uno degli effetti delle condanne sbagliate. E per questo, questo ufficio deve scusarsi. E dobbiamo fare meglio." Alla fine la giudice Robins-New ha concordato che la condanna avrebbe dovuto essere annullata. Ma quando i pubblici ministeri, oltra alla Wood in collegamento c’era Patricia Cummings, hanno aggiunto che subito dopo l’annullamento della condanna avrebbero proceduto con il ritiro di tutte le imputazioni, Robins-New ha detto che per questa seconda parte richiedeva un’altra udienza davanti a un’altra corte, corte che in questo periodo non si sta riunendo a causa delle misure anti-coronavirus. La Cummings è intervenuta dichiarando che allora la procura, per il momento, si limitava a riformulare il capo d’accusa, riducendolo a omicidio di 3° grado, reato per il quale è possibile la libertà su cauzione, che la procura auspicava. Dopo una breve pausa, la Robins-New ha accettato, fissando la cauzione a 50.000 dollari. “è pur sempre un processo per omicidio, e devo fissare una cauzione adeguata, anche se sono sicura che saprete gestire la cosa”. "Il caso di Walter Ogrod è incredibilmente tragico", ha dichiarato James Rollins, uno degli avvocati di Ogrod, in una dichiarazione dopo l'udienza. “Questo innocente e la sua famiglia hanno perso quasi 30 anni che avrebbero dovuto trascorrere insieme. Invece, quel tempo insostituibile è finito, perso in un sistema che continua a fare gli stessi errori." Due ore dopo l'udienza, Ogrod è uscito di prigione. "È contento, sarebbe un eufemismo, di essere stato rilasciato", ha detto il suo avvocato, Jim Rollins. Rollins ha detto che Ogrod non è pronto a parlare pubblicamente del suo calvario. “È molto stanco. È molto stanco." Ogrod tornerà in aula nelle prossime settimane. Entrambe le parti si aspettano che il giudice approvi la mozione della pubblica accusa di ritirare le imputazioni. Il procuratore distrettuale della contea di Filadelfia Larry Krasner ha detto che se Ogrod viene dichiarato ufficialmente innocente, sarà la tredicesima persona esonerata sotto la sua amministrazione, iniziata 2 anni e mezzo fa.

https://theintercept.com/2020/06/05/walter-ogrod-wrongful-conviction-overturned-pennsylvania-death-row/

https://www.injusticewatch.org/news/2020/walter-ogrod-walks-off-death-row/  

https://6abc.com/walter-ogrod-update-arrest-case/5871713/

 

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