USA: RAPPORTO DI FINE ANNO DEL DEATH PENALTY INFORMATION CENTER

19 Dicembre 2012 :

È stato pubblicato il “Rapporto di fine anno” del Death Penalty Information Center, un classico del movimento abolizionista statunitense. I dati principali sono: nel 2012 il Connecticut ha abolito la pena di morte e la California è andata molto vicina a farlo, le condanne a morte sono state 78, una cifra molto minore rispetto agli anni precedenti, le esecuzioni 43, la stessa cifra dell’anno scorso, ed è  diminuito anche il numero di detenuti nei bracci della morte.
Il 25 aprile 2012 il governatore Malloy ha controfirmato la legge che ha abolito la pena di morte in Connecticut. La legge, in quanto non retroattiva, ha lasciato 11 persone nel braccio della morte. Il DPIC considera che il Connecticut sia il 5° stato ad aver abolito la pena di morte negli ultimi 5 anni, contando anche il New Jersey, New York, il New Mexico e l’Illinois. In realtà lo stato di New York non ha formalmente abolito la pena di morte. Nel 2004 la Corte d’Appello ha dichiarato incostituzionali alcuni commi della legge capitale, e da allora il Parlamento non ha messo in calendario alcuna modifica alla legge, generando così una moratoria de facto. Le condanne a morte nel 2012 sono state 78, lo stesso numero del 2011. 78 è il numero più basso da quando la pena di morte è stata reintrodotta nel 1976. Per un raffronto basti pensare che nel 2011 erano state 104, 118 nel 2009, e via via di più negli anni precedenti. Nel 2000 erano state 224, e 315 nel 1996. Quasi 2/3 delle condanne a morte del 2012 sono state emesse in soli 4 stati: Florida (21), California (15), Texas (9), ed Alabama (7).
Le esecuzioni sono state 43, lo stesso numero dello scorso anno. Nel 2010 erano state 46, nel 2009 erano state 52. Solo nel 2007 (42) e nel 2008 (37) le esecuzioni erano state un numero inferiore a 43, a causa di un periodo di moratoria de facto tra il settembre 2007 e l’aprile 2008 ingenerato dall’attesa per la decisione della Corte Suprema sulla costituzionalità del protocollo dell’iniezione letale del Kentucky, costituzionalità poi confermata il 16 aprile 2008 (vedi). In tutti gli anni precedenti le esecuzioni erano state molte di più: 53 nel 2006, 60 nel 2005, 59 nel 2004, 65 nel 2003, 71 nel 2001, eccetera. Il maggior numero di esecuzioni da quando fu reintrodotta la pena di morte nel 1976 fu raggiunto nel 1999, con 99 detenuti messi a morte.
Come tutti gli anni, è stato il Texas ad effettuare più esecuzioni: 15. Dal 1977 il Texas ha giustiziato 492 persone, oltre il quadruplo rispetto al secondo stato più “esecuzionista”, l’Arizona, che dal 1977 ha ucciso 109 persone. Nel 2012 Arizona, Mississippi ed Oklahoma hanno compiuto ognuno 6 esecuzioni. Insieme i 4 stati del Sud sono autori di 33 delle 43 esecuzioni. Le altre esecuzioni del 2012 sono state compiute da Delaware ed Idaho (1), South Dakota (2), Florida e Ohio (3). In totale quindi, su 50 stati Usa, solo 9 hanno compiuto esecuzioni nel 2012. Altro risultato ormai “classico”, il braccio della morte più popolato è quello della California, che anche quest’anno ha contato più di 720 persone. L’ultima esecuzione in California risale a 7 anni fa, e sono le morti per causa naturale dei detenuti a tenere costante il numero all’interno del braccio della morte di San Quintino, non le esecuzioni. Del resto, nel novembre 2012 un referendum popolare per abolire la pena di morte ha registrato il 48% dei favorevoli, risultato che ha indotto gli organizzatori a dichiarare che proveranno a riproporre il referendum appena possibile. A livello nazionale, ad aprile 2012 i detenuti dei bracci della morte erano 3170, oltre 50 in meno rispetto al 3222 registrati nello stesso mese dell’anno prima.
 

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