USA - Tennessee. Gli eredi di Sedley Alley, giustiziato nel 2006, ne vogliono dimostrare l’innocenza.

03 Maggio 2019 :

Gli eredi di Sedley Alley, giustiziato nel 2006, ne vogliono dimostrare l’innocenza. Aiutati da “The Innocence Project” stanno chiedendo dei test del Dna, ed hanno anche scritto al governatore Bill Lee per chiedergli di usare i suoi poteri esecutivi per ordinare che i test vengano effettuati, e nel caso dimostrino l’estraneità di Alley, di emettere una grazia postuma. Alley venne giustiziato il 28 giugno 2006 (vedi). Era accusato di aver stuprato e ucciso, nel 1985, Suzanne Collins, 19 anni. 15 giorni prima dell’esecuzione Alley aveva ricevuto dal Governatore Phil Bredesen un rinvio di 15 giorni per far effettuare nuovi test del Dna, ma i giudici però non fecero effettuare i test e, trascorsi i 15 giorni, avevano riavviato la procedura di esecuzione. Già all’epoca i difensori di Alley avevano detto che avrebbero cercato di far eseguire i test anche post-mortem. Oggi, in una conferenza stampa tenuta a Memphis, Barry Scheck, famoso avvocato e co-fondatore dell’Innocence Project, ha riassunto il caso: “Una confessione estorta, che è chiaramente in contrasto con i riscontri processuali e gli esami di laboratorio, una identificazione da parte di un testimone oculare che sembra essere altrettanto sbagliata, e, più grave di tutto, il ripetuto rifiuto di effettuare test del Dna, che se la pubblica accusa fosse stata tanto sicura della colpevolezza dell’imputato poteva benissimo far effettuare. Secondo noi, che riteniamo di aver identificato un altro possibile colpevole, i test avrebbero dimostrato l’estraneità di Alley, ma in caso diverso la pubblica accusa avrebbe potuto chiudere il caso definitivamente.” All’epoca del processo i difensori perseguirono una strategia difensiva basata sull’incapacità di intendere e di volere, nonostante l’imputato non avesse nessun precedente medico o psichiatrico. Nel 2011 la Corte Suprema del Tennessee riconobbe in parte il proprio errore, quando aveva consentito che Alley venisse giustiziato prima che venissero effettuati i test del Dna. Il nuovo tentativo di rivedere il caso ha preso spunto lo scorso anno da informazioni di polizia sul caso di un serial killer arrestato in Missouri, Thomas Bruce, il quale risulta essere stato compagno di classe della vittima in epoca prossima alla sua uccisione.

 

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