19 Settembre 2025 :
05/09/2025 - USA. Un Conservatore contro la pena di morte
In un editoriale per The Black Chronicle, Demetrius Minor, direttore esecutivo di “Conservatives Concerned About the Death Penalty” (Conservatori preoccupati per la pena di morte), sostiene che l'aumento delle esecuzioni nel 2025 “rappresenta più il passato che il presente, come residuo della precedente affinità della nostra nazione per la pena capitale”. L'opinione di Minor trova sostegno nella recente revisione semestrale del DPI, che rileva che le nuove condanne a morte nel mese di luglio sono state inferiori rispetto allo stesso periodo del 2024. Secondo Minor, le misure più accurate dell'attuale posizione della società sulla pena di morte sono le sentenze delle giurie penali. Le nuove condanne a morte sono ai minimi storici, anche negli Stati conservatori.
In Oklahoma sono passati tre anni dall'ultima volta che una giuria ha emesso una nuova condanna a morte. In Arkansas sono passati sei anni. In Kansas sono passati nove anni. E in Indiana sono passati più di dieci anni senza che una giuria emettesse un verdetto di morte.
Egli attribuisce questo cambiamento a diversi fattori: il calo del sostegno pubblico alla pena di morte, la disponibilità di pene alternative come l'ergastolo senza possibilità di libertà condizionale, i pubblici ministeri che chiedono la pena di morte meno spesso e un pubblico più informato sulla possibilità di condanne ingiuste. “L'innocenza è una questione importante per i conservatori pro-vita come me, il che può aiutare a spiegare in parte il cambiamento di rotta delle giurie che emettono sentenze di morte in alcuni degli Stati più conservatori”, scrive Minor.
Conclude avvertendo i lettori: "Non fatevi ingannare dai titoli dei giornali sulle ultime esecuzioni capitali avvenute da qualche parte, le prove sono abbondanti e chiare attraverso le decisioni dei giurati a livello nazionale che la pena di morte in America sta perdendo legittimità e che in un futuro non troppo lontano potrebbe finire".