YEMEN: CORTE HOUTHI CONFERMA CONDANNA A MORTE DI BAHA’I

Hamed bin Haydara

24 Marzo 2020 :

Una corte d'appello di Sana’a, nello Yemen, il 22 marzo 2020 ha confermato la condanna a morte emessa per motivi religiosi nei confronti di Hamed bin Haydara, un baha’i in prigione dal 2013.
Haydara è stato condannato all'esecuzione pubblica nel gennaio 2018 dopo quattro anni di processi, con un verdetto che stabilisce anche la confisca dei suoi beni e lo scioglimento delle istituzioni bahá'i.
Il processo di appello si era già svolto per diciotto udienze prima che quest’ultima, inizialmente prevista per il 31 marzo, venisse anticipata al 22 marzo.
La Comunità Internazionale Baha'i ha condannato la sentenza capitale nei confronti di Haydara nei termini più severi. "In un momento in cui la comunità internazionale sta combattendo una crisi sanitaria globale, è incomprensibile che le autorità di Sana'a abbiano confermato una condanna a morte contro un individuo innocente solo a causa delle sue convinzioni invece di concentrarsi sulla salvaguardia della popolazione, tra cui i Baha' i ”, ha affermato Diane Ala'i, rappresentante della Comunità Internazionale Baha'i presso le Nazioni Unite a Ginevra.
Haydara è stato arbitrariamente arrestato nel dicembre 2013 e da allora gli è stato negato un processo equo. Trattenuto per 14 mesi senza accuse, gli è stato successivamente impedito di partecipare all’udienza del tribunale di grado inferiore in cui è stato condannato.
Inoltre ha subito torture, tra cui pestaggi, scosse elettriche e gravi abusi psicologici. Il grave maltrattamento di Haydara è giunto alla negazione delle cure mediche, alla firma forzata di documenti con gli occhi bendati, inoltre gli è stato negato di incontrare visitatori, comprese moglie e figlie.
"La Comunità Internazionale Baha'i è completamente sgomenta per questo verdetto oltraggioso e invita la corte e le autorità Houthi ad agire immediatamente per annullare questa sentenza ingiusta", ha affermato la signora Ala’i.
Haydara è uno dei sei baha'i attualmente incarcerati a Sana’a per le loro convinzioni.

 

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