esecuzioni nel mondo:

Nel 2024

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Dal 2000 a oggi

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legenda:

  • Abolizionista
  • Mantenitore
  • Abolizionista di fatto
  • Moratoria delle esecuzioni
  • Abolizionista per crimini ordinari
  • Impegnato ad abolire la pena di morte

GHANA

 
governo: democrazia costituzionale
stato dei diritti civili e politici: Libero
costituzione: 28 aprile 1992
sistema giuridico: si basa su quello inglese e consuetudinario
sistema legislativo: monocamerale, Parlamento
sistema giudiziario: Corte Suprema; Alta Corte, Corte d'Appello, tribunali regionali
religione: 68,8% cristiani, 15,9% mussulmani, 8,5% tradizionali, altro
metodi di esecuzione: plotone d'esecuzione
braccio della morte: 149 (al luglio 2017, fonti ufficiali, di cui 5 donne)
Data ultima esecuzioni: 0-7-1993
condanne a morte: 0
Esecuzioni: 0
trattati internazionali sui diritti umani e la pena di morte:

Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici

Primo Protocollo Opzionale al Patto

Convenzione sui Diritti del Fanciullo

Convenzione contro la Tortura ed i Trattamenti e le Punizioni Crudeli, Inumane o Degradanti

Carta Africana sui Diritti Umani

Statuto della Corte Penale Internazionale (esclude il ricorso alla pena di morte)


situazione:
La pena di morte è presente nei codici sin dall'introduzione della common law inglese nel 1874, ed è prevista tuttora per omicidio, tradimento e rapina a mano armata.
Nel Ghana non ci sono esecuzioni dal luglio 1993 quando sono stati fucilati 12 prigionieri condannati per rapina e omicidio. Nonostante la moratoria di fatto delle esecuzioni in atto dal 1993, condanne capitali continuano a essere comminate.
Nel 2017, non vi sono dati sul numero delle nuove condanne a morte da fonti governative. Amnesty International riferisce di 7 nove condanne a morte e Nessuno tocchi Caino ha avuto notizie di 2 nuove condanne a morte tra cui una donna.
Nel 2016, secondo fonti governative, sono state emesse 17 nuove condanne a morte per cui alla fine dell’anno c’erano 148 detenuti sotto condanna a morte.
Nel 2015, secondo i dati del governo, sono state emesse 18 condanne a morte, tutte nei confronti di uomini condannati per omicidio. Nel 2014, le condanne a morte erano state 9 e 14 nel 2013. Al 31 dicembre 2015, erano 137 i detenuti presenti nel braccio della morte, tra cui tre donne e sette stranieri, secondo il Ministero dell’Interno. Alcuni di loro sono nel braccio da oltre dieci anni.
Il 15 giugno 2012, è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il Libro Bianco sulla Relazione conclusiva della Commissione di Revisione Costituzionale, firmato da John Evans Atta Mills, Presidente della Repubblica del Ghana. Il Governo del Ghana, tra molte altre, ha accettato anche la raccomandazione della Commissione che la pena di morte prevista nell’articolo 13 della Costituzione sia completamente abolita e sostituita con la reclusione a vita. “La sacralità della vita è un valore così radicato nell’anima della società ghanese che non può essere messa a repentaglio con incertezze giudiziarie”, è scritto nel Libro Bianco. Ora, il governo deve di istituire un Comitato di Attuazione con il compito di dare applicazione concreta alle raccomandazioni accettate dal Governo. La Commissione di Revisione Costituzionale era stata istituita dal Presidente Mills l’11 gennaio 2010 per formulare proposte di emendamento della Costituzione del 1992 e il 20 dicembre 2011 aveva presentato il suo Rapporto conclusivo al Presidente, che aveva ringraziato la Commissione per il lavoro svolto.
Il 17 marzo 2014, il Constitution Review and Implementation Committee (CRIC) ha presentato al Procuratore Generale e Ministro della Giustizia un progetto di legge per la modifica della Costituzione del 1992. Il progetto di legge prevede l’abolizione della pena di morte e la sua sostituzione con l’ergastolo. Prevede inoltre che la grazia presidenziale non sia estesa a persone che hanno commesso alto tradimento, tradimento, genocidio, omicidio o reati di droga, salvo in circostanze determinate da una commissione medica.
Il 24 aprile 2014, il Gabinetto aveva approvato il disegno di legge abolizonista. I piani del Governo per sottoporre a referendum popolare il progetto di modifica della Costituzione non erano però ancora stati attuati nel 2017.

Nel luglio 2017 risultavano esserci 149 detenuti nel braccio della morte di cui 5 donne ma difficilmente saranno giustiziati visto che, tra l’altro, il 13 luglio 2017, il direttore dell’Amministrazione penitenziaria Stephen Coffie  ha rivelato che non vi è più un boia disponibile.
A questo si aggiunge una politica di clemenza seguita dai Presidenti che si sono susseguiti.
Il 4 luglio 2016, in occasione del 56° Anniversario della Repubblica, il Presidente John Dramani Mahama ha concesso l’amnistia ad 896 detenuti, con tre prigionieri del braccio della morte hanno ottenuto la commutazione della pena in ergastolo. Il presidente un anno fa, aveva rilasciato 900 prigionieri dalle strutture di detenzione del paese sempre con un’amnistia. John Dramani Mahama è stato Vice Presidente del Ghana dal 2009 al 2012 e si è insediato come Presidente il 24 luglio 2012 in seguito alla morte del suo predecessore, John Atta Mills. È stato eletto per esercitare il suo primo mandato da Presidente nel dicembre 2012. I suoi provvedimenti di clemenza si collocano in una lunga scia di amnistie concesse dai suoi predecessori, in particolare dal Presidente John Kufuor, cattolico devoto e detto “il gigante buono dell’Africa”, che dal 2003 al 2007 aveva commutato in ergastolo 327 condanne a morte.

La pena di morte nei confronti delle donne
Il Ghana ha ratificato il Protocollo alla Convenzione africana sui diritti umani e dei popoli sui diritti delle donne  che proibisce l'esecuzione di donne incinte e madri che allattano. Il codice di procedura penale prevede che quando una donna viene giudicata colpevole di un reato punibile con la morte e si dimostri in stato di gravidanza, il tribunale (o la Corte Suprema) deve emettere una condanna all'ergastolo.
In Ghana al 13 luglio 2017, c’erano 4 donne su 148 detenuti nel braccio della morte, secondo il Servizio Prigioni del Ghana. Successivamente un'altra donna, Talata Baana, è stata condannata a morte per omicidio il 28 luglio 2017.


Le Nazioni Unite
Nel marzo 2018, il Ghana ha accolto le raccomandazioni relative all’introduzione di una moratoria delle esecuzioni, l’abolizione della pena di morte e la ratifica del Secondo Protocollo Opzionale al Patto sui diritti civili e politici, ricevute nell’ambito della Revisione Periodica Universale del Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU nel novembre 2017.
In linea con l’impegno ad abolire la pena di morte, il  Ghana ha votato a favore della risoluzione sulla pena di morte (36/17) alla 36° sessione del Consiglio diritti umani.
Nel dicembre 2016, il Ghana si è astenuto sulla Risoluzione per una Moratoria Universale delle esecuzioni capitali approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Il 29 settembre 2017, il Ghana ha votato a favore della risoluzione sulla pena di morte (L6/17) alla 36° sessione del Consiglio diritti umani.
Il 16 dicembre 2020, come nel 2018, il Ghana si è astenuto sulla Risoluzione per una Moratoria Universale delle esecuzioni capitali approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

 

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