esecuzioni nel mondo:

Nel 2024

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Dal 2000 a oggi

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legenda:

  • Abolizionista
  • Mantenitore
  • Abolizionista di fatto
  • Moratoria delle esecuzioni
  • Abolizionista per crimini ordinari
  • Impegnato ad abolire la pena di morte

SOMALIA

 
governo: governo federale-parlamentare di transizione: non c'è un governo nazionale permanente
stato dei diritti civili e politici: Non libero
costituzione: 23 settembre 1979
sistema giuridico: non esiste un sistema nazionale; insieme di common law inglese, diritto italiano, legge islamica e norme tradizionali somale
sistema legislativo: monocamerale, Assemblea Nazionale
sistema giudiziario: non è operativo: in seguito alla caduta del Governo Nazionale, molte regioni hanno reintrodotto la legge islamica e norme del diritto consuetudinario somalo, con possibilità di appello
religione: musulmani sunniti
metodi di esecuzione: plotone d'esecuzione
braccio della morte:
Data ultima esecuzioni: 0-0-0
condanne a morte: 15
Esecuzioni: 24
trattati internazionali sui diritti umani e la pena di morte:

Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici

Primo Protocollo Opzionale al Patto

Convenzione sui Diritti del Fanciullo

Convenzione contro la Tortura ed i Trattamenti e le Punizioni Crudeli, Inumane o Degradanti


situazione:

Il codice penale somalo è un amalgama di vari sistemi giuridici e tradizioni, compreso il diritto civile, la legge islamica e il diritto consuetudinario, noto come Xeer. Nell’aprile 2009, nel tentativo di avviare una riconciliazione nazionale, il Parlamento somalo ha approvato all’unanimità la proposta del Governo di introdurre formalmente nel Paese la legge della Sharia.
Una nuova Costituzione provvisoria è stata approvata nell’agosto 2012, che definisce la Somalia come una federazione. Lo stesso mese è stato formato il Governo Federale della Somalia, il primo governo centrale permanente nel Paese dopo l’inizio della guerra civile, che ha rimpiazzato il Governo Federale di Transizione (GFT).
La Repubblica Federale di Somalia è ufficialmente divisa in diciotto regioni amministrative. Su una base di fatto, però, il nord della Somalia è diviso tra le regioni autonome del Puntland (che si considera uno Stato autonomo) e del Somaliland (che si è auto-proclamato Stato sovrano, in attesa di essere riconosciuto a livello internazionale). Nella Somalia centrale, Galmudug è una regione autonoma che si considera uno Stato autonomo all’interno della Repubblica Federale della Somalia, così come il Jubaland nell’estremo sud. Nel 2014, è stato stabilito un nuovo Stato Sud-Occidentale e, nell’aprile 2015, è stata promossa una conferenza per la formazione di un nuovo Stato delle Regioni Centrali.

Nell’agosto 2009, il GFT aveva istituito tribunali militari per processare i soldati accusati di reati penali e un decreto presidenziale del 2011 ha concesso ai tribunali militari ampi poteri temporanei, in particolare la giurisdizione su tutti gli abusi commessi in zone dichiarate in stato di emergenza. Ci sono stati alcuni miglioramenti dal 2011, tra cui un tentativo di garantire assistenza legale di base e, alla fine del 2012, la ricostituzione di una Corte Suprema per i ricorsi. Tuttavia, permangono preoccupazioni sul diritto a essere giudicati da un tribunale indipendente e competente, il diritto a preparare una difesa e, in particolare, sull’uso dei tribunali militari per i civili. Secondo gli standard internazionali e regionali, la giurisdizione dei tribunali militari dovrebbe essere limitata ai reati di natura strettamente militare commessi da personale militare. Tuttavia, i tribunali militari continuano a esercitare una giurisdizione molto ampia su cittadini e reati comuni. Il tribunale non ha solo processato soldati accusati di reati militari, ma anche soldati, polizia civile e combattenti di Al-Shabaab accusati di crimini contro i civili. Particolarmente preoccupante è la velocità con cui le condanne a morte sono eseguite, con ciò impedendo agli imputati di presentare ricorso e al Presidente di esaminare il caso per una possibile grazia o commutazione della pena. Anche l’Ufficio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha espresso la propria preoccupazione per il “frettoloso” procedimento giudiziario che ha portato ad alcune esecuzioni. “Secondo il diritto internazionale, la pena di morte dovrebbe essere applicata solo dopo che il più rigoroso processo giudiziario”, ha detto Rupert Colville, portavoce per l’Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani (OHCHR).

Il 14 agosto 2016, il Presidente Hassan Sheikh Mohamud ha ratificato la legge sulla Commissione Diritti Umani, che da il via alla creazione della Commissione per i Diritti Umani in Somalia. Nel firmare la legge a Villa Somalia, Mogadiscio, il Presidente Mohamud ha detto che il passo indica la necessità di sostenere i diritti di ogni persona che vive in Somalia. "La commissione sarà il più alto organo del Governo Federale della Somalia, che tutela i diritti dei cittadini. Ognuno sarà responsabile nei confronti della legge in conformità con la costituzione della Somalia ", ha detto il Presidente in un comunicato stampa.

Nel 2018, le esecuzioni si sono ridotte a 13, rispetto alle almeno 24 del 2017. Sono state tutte inflitte da corti militari, principalmente nei confronti di militanti di Al-Shabab (9) per atti di terrorismoe le rimanenti nei confronti di militari (4) per omicidio ordinario. I 4 soldati sono stati giustiziati in due casi diversi nello Jubbaland mentre i 9 Al-Shabab da parte del Governo federale Somalo. Nel 2016, le esecuzioni erano state almeno 14, tra cui 3 per atti di terrorismo; nel 2015, almeno 25 esecuzioni, tra cui 9 per atti di terrorismo, mentre nel 2014, almeno 20, tra cui 13 per atti di terrorismo. Nel 2013, erano state effettuate almeno 27 esecuzioni. Nel 2012, erano state compiute almeno 7 esecuzioni, nel 2011 almeno 11 e nel 2010 almeno 8. Solo nel 2009 non si era registrata nessuna esecuzione.

Nel 2018, le condanne a morte sono state 24, tante quante quelle del 2017, che erano in calo rispetto alle 75 del 2016. Tutte le condanne a morte sono state rponunciate da tribunali militari, per lo più nei confronti di militanti di Al-Shabab per terrorismo (15) e le altre nei confroonti di soldati (9) per omicidio. In 14 casi si è trattato di sentenze emesse da tribunali di Mogadiscio, 7 del Puntland, 2 dello Jubbaland, 1 della regione di Bai e 1 di quella di Hiran.

La guerra al terrorismo
Secondo le leggi degli Stati e delle Regioni della Repubblica Federale della Somalia, tutti i casi di terrorismo sono trattati da tribunali militari.
I procedimenti giudiziari davanti ai Tribunale Militari della Somalia sono al di sotto degli standard internazionali sul giusto processo. Particolarmente preoccupante è la velocità con cui le condanne a morte sono eseguite, con ciò impedendo agli imputati di presentare ricorso e al Presidente di esaminare il caso per una possibile grazia o commutazione della pena. Anche l’Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani (OHCHR) delle Nazioni Unite ha espresso la sua preoccupazione per il “rapido” processo giudiziario che ha portato ad alcune esecuzioni. “Secondo il diritto internazionale, la pena di morte dovrebbe essere applicata solo dopo il più rigoroso processo giudiziario”, ha detto Rupert Colville, portavoce dell’OHCHR.
Il 2 aprile 2015, il Governo Federale della Somalia ha approvato una nuova legislazione volta a frenare la minaccia del terrorismo nel Paese e a dare poteri speciali alle forze di sicurezza. Il disegno di legge presentato dal Ministero della Sicurezza Nazionale è stato approvato all’unanimità in una riunione ministeriale ad alto livello presieduta dal Primo Ministro Omar Abdirashid a Mogadiscio. Secondo un comunicato stampa dell’ufficio del Primo Ministro, il nuovo disegno di legge è volto inoltre a potenziare le forze dell’ordine nel Paese per gestire in modo efficace e immediato i casi di terrorismo legati in particolare a gruppi come Al-Shabaab. La nuova legislazione è arrivata una settimana dopo che militanti di Al-Shabaab hanno lanciato un attacco mortale a un hotel di Mogadiscio, nel quale almeno 20 persone, tra cui un alto diplomatico, sono rimaste uccise. La legge anti-terrorismo era stata introdotta dal precedente Governo nel 2014, ma non era stata mai presentata in parlamento per l’approvazione.
Nel 2018, le esecuzioni si sono ridotte a 13, rispetto alle almeno 24 del 2017. Sono state tutte inflitte da corti militari, principalmente nei confronti di militanti di Al-Shabab (9) per atti di terrorismo

Le Nazioni Unite
Il 22 gennaio 2016, la Somalia è stata sottoposta al Riesame Periodico Universale del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite. Per quanto riguarda la pena di morte, il Procuratore Generale ha detto che l’eliminazione di questa pena avrebbe richiesto un processo lungo, dal momento che la Costituzione provvisoria stabilisce che la legge della Sharia è la legge fondamentale e la Sharia prescrive la pena di morte per un numero limitato di reati. Ha aggiunto che la Somalia era impegnata ad avviare un dialogo nelle comunità su come affrontare il problema, stava rivedendo i codici di procedura penale per ridurre il numero di reati per i quali è applicata la pena di morte e stava pensando a pene alternative, come ad esempio la condanna a vita, per gli altri delitti capitali.

Nel 2018, come già nel 2012, nel 2014 e nel 2016, la Somalia ha votato a favore della Risoluzione per una moratoria delle esecuzioni capitali all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Il 16 dicembre 2020, la Somalia era assente alla votazione.


 

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