IRAN - Dopo 4 giorni di proteste popolari, i morti potrebbero essere più di 220.

20 Novembre 2019 :

Dopo 4 giorni di proteste popolari, i morti potrebbero essere più di 220. Queste, secondo Iran Human Rights Monitor (Iran HRM), le conseguenze della decisione delle autorità di usare la “linea dura” nei confronti dei manifestanti che contestano il raddoppio del prezzo dei carburanti. Sebbene il numero di segnalazioni e video ottenuti dall'Iran sia limitato a causa della chiusura di Internet, fonti affermano che il regime stia usando una linea molto dura contro i manifestanti. Secondo Iran Human Rights (IHR) le fonti ufficiali hanno ammesso solo la morte di cinque persone, ma i media persiani e i giornalisti che operano nella diaspora stimano che finora siano state uccise decine di persone. Secondo Radio Farda, con base a Praga, sono state uccise almeno 40 persone. Il giornalista iraniano Shahed Alavi, con base a Washington D.C., ha citato una sua fonte all'interno del governo iraniano che "da venerdì a lunedì, sono state uccise a colpi d'arma da fuoco 200 persone e oltre 3000 feriti". Gli ultimi rapporti dall'Iran indicano che la maggior parte dei manifestanti che sono stati uccisi dalle forze di sicurezza sono stati colpiti alla testa e al torace. Il regime sta cercando di nascondere le cifre della repressione. In molti casi, le forze di sicurezza hanno rifiutato di consegnare i corpi dei manifestanti alle loro famiglie. Sono invece sepolti in luoghi sconosciuti. L’agenzia di stampa filogovernativa Fars scrive che oltre 1.000 persone sono state arrestate. Le proteste dell'Iran sono scoppiate nel fine settimana dopo che le autorità hanno improvvisamente annunciato un aumento dei prezzi della benzina venerdì a mezzanotte. Molti video condivisi sui social media mostrano una forte risposta delle forze di sicurezza contro i manifestanti. Nel tentativo di nascondere l'entità del suo giro di vite, e di isolare gli iraniani l'uno dall'altro e dal resto del mondo, il regime da domenica ha imposto un blackout quasi completo su Internet a livello nazionale. Molti funzionari iraniani si sono sentiti in dovere di annunciare ulteriore durezza nella repressione dopo essersi sentiti avallati da una dichiarazione della Guida Suprema Ali Khamenei che domenica ha definito i manifestanti "teppisti" e chiedendo una repressione "decisiva". Ha riconosciuto che gli iraniani erano scesi in piazza per protestare e che alcuni erano morti. Ma ha dato la responsabilità delle proteste a gruppi filomonarchici e a gruppi dell’opposizione che tentano di destabilizzare l’Iran. Iran Human Rights condanna il blackout di Internet e la repressione violenta dei manifestanti da parte delle autorità iraniane e invita la comunità internazionale a reagire immediatamente. Mahmood Amiry-Moghaddam, direttore di IHR, ha dichiarato: "Il blackout totale di Internet potrebbe indicare che è nelle intenzioni delle autorità iraniane di usare ancora più violenza contro i manifestanti. Esortiamo la comunità internazionale, in particolare l'UE, a usare tutta la loro influenza per esercitare pressioni sul governo iraniano affinché fermi la repressione violenta".

 

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