IRAN - Provvedimenti di clemenza per migliaia di condannati

Il leader supremo dell'Iran Ayatollah Ali Khamenei

08 Febbraio 2023 :

05/02/2023 - Provvedimenti di clemenza per migliaia di condannati
Il leader supremo dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei, domenica ha approvato la grazia e la commutazione delle condanne di "decine di migliaia" di prigionieri, con la magistratura del paese che ha affermato che l'amnistia sarà estesa solo ai manifestanti detenuti che hanno firmato un impegno scritto di rimorso.
L'Iran concede spesso la grazia ai prigionieri durante le festività nazionali e religiose, in conformità con l'articolo 110 della costituzione iraniana. La recente decisione arriva in occasione del 44° anniversario della rivoluzione islamica in Iran.
Il numero esatto di quelli inclusi nell'amnistia non è stato annunciato, con una dichiarazione ufficiale che afferma che si applica a "decine di migliaia". L'amnistia non includerà coloro che sono accusati di aver commesso "spionaggio" per conto di potenze straniere o di avere contatti diretti con servizi di intelligence stranieri, omicidio o lesioni intenzionali e distruzione e incendio doloso di strutture governative.
Inoltre, i manifestanti arrestati durante le ultime proteste non sono inclusi poiché, secondo Khamenei, non hanno mostrato rimorso per le loro azioni.
Non è chiaro quanti degli arrestati nelle recenti proteste saranno inclusi nella grazia, ma Sadegh Rahimi, alto esponente della magistratura iraniana, ha affermato che solo i manifestanti che sono “disgustati dalle loro azioni passate e si impegnano a non ripeterle” beneficeranno dell'amnistia.
Khamenei aveva approvato la grazia o la riduzione della pena per 2.272 prigionieri a luglio, in occasione della celebrazione dell'Eid al-Ghadir (vedi NtC in quella data).
L'Iran è stato oggetto di pesanti critiche da parte della comunità internazionale e dei gruppi per i diritti umani per violazioni e abusi dei diritti umani nelle carceri, sollevando preoccupazioni per le cattive condizioni, gli abusi sui prigionieri e l'uso della tortura nel sistema penale del paese.
Il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) e il suo corpo paramilitare, i Basij, hanno condotto una violenta repressione delle proteste a scatenate dalla morte della giovane donna curda Mahsa Amini mentre era sotto la custodia della polizia morale lo scorso settembre. Sul caso Briere vedi anche NtC 27/04/2021.

https://www.rudaw.net/english/middleeast/iran/05022023 

 

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