07 Novembre 2018 :
Clemente Aguirre prosciolto dopo che nuovi test del Dna indicano il principale testimone della pubblica accusa. Diventa il n° 164 della Innocence List del Death Penalty Information Center, la lista di persone che, dal 1973 fino ad oggi, sono state prima condannate a morte e poi prosciolte. Di questa lista, Aguirre è il 28° della Florida, lo stato che ha il maggior numero di esonerati degli Stati Uniti. Il giudice John D. Galluzzo della Seminole County ha formalizzato il ritiro dei capi d’imputazione contro Clemente Aguirre-Jarquin dopo che la pubblica accusa, nell’udienza di oggi che doveva servire a formare una nuova giuria popolare, ha annunciato che non intendeva procedere con il nuovo processo. Aguirre, 38 anni, originario dell’Honduras, identificato anche come Clemente Javier Aguirre, ha trascorso quasi 15 anni dietro le sbarre, di cui 10 nel braccio della morte della Florida. L’uomo era stato condannato a morte il 10 marzo 2006 (vedi) con l’accusa di aver accoltellato a morte nel giugno 2004, a scopo di rapina, due vicine di casa, Carol Bareis, 68 anni, e sua figlia, Cheryl A. Williams, 47 anni. Al processo la giuria popolare aveva raccomandato, non all’unanimità (7-5 per un omicidio e 9-3 per l’altro), una doppia condanna a morte. Nel 2014 Aguirre, il cui caso dal 2011 viene seguito dagli avvocati di “The Innocence Project”, aveva chiesto alla Seminole County Circuit Court l’annullamento del processo per “inadeguata assistenza legale” in quanto il difensore d’ufficio dell’epoca non avrebbe approfondito la possibilità di piste alternative, e non avrebbe chiesto test del Dna su reperti diversi da quelli scelti dalla pubblica accusa. Contro Aguirre al processo giocò il fatto che le donne erano state uccise con un coltello uguale a quelli in uso nel ristorante in cui lui lavorava, e al fatto che l’uomo era sicuramente passato sulla scena del crimine, ma, pur avendo visto le donne uccise, non aveva avvertito la polizia perché era un immigrato con i documenti non in regola. Inoltre, elemento usato contro di lui al processo, aveva nascosto i propri vestiti sporchi di sangue. A favore di Aguirre si schierarono una serie di giuristi, compreso un ex giudice della Corte Suprema di stato. Al centro della vicenda processuale di Aguirre è Samantha Williams, la figlia di Cheryl Williams. La ragazza ha seri problemi mentali, e più volte, almeno 5, ha raccontato ad amici che, seppure non ricordando bene gli eventi, era stata lei ad uccidere madre e nonna, e che aveva agito su richiesta del diavolo. Dopo la condanna di Aguirre un riesame delle prove ha portato ad identificare 8 gocce di sangue appartenenti alla giovane donna sulla scena del crimine, mentre il sangue di Aguirre trovato sui suoi abiti è compatibile con la spiegazione che l’uomo si sarebbe macchiato mentre cercava di sentire il polso delle vittime. Inoltre l’alibi di Samantha Williams risulta fortemente indebolito da una testimonianza giurata della moglie di Mark Van Sandt raccolta nei giorni scorsi. Van Sandt, che all’epoca dei fatti conviveva con Samantha Williams, avrebbe raccontato all’attuale moglie che nella notte degli omicidi si era accorto che Samantha era “sgusciata” dalla camera da letto passando dalla finestra”. La prima istanza avanzata dai legali di Aguirre era stata respinta dalla Corte d’Appello in quanto le “confessioni” sarebbero avvenute in maniera troppo indiretta. Il 27 ottobre 2016 (vedi) la Corte Suprema di Stato ha invece riconosciuto che i nuovi elementi non possono essere ignorati, e con la formula della “inadeguata assistenza legale” aveva disposto all’unanimità la ripetizione del processo. Quella ripetizione che oggi la pubblica accusa ha deciso di non tenere. Al momento contro la Williams non sono state elevate imputazioni per la morte della madre e della nonna. Un portavoce dell'ufficio del procuratore generale ha etto che i procuratori della contea "si incontreranno con l'ufficio dello sceriffo della contea di Seminole nelle prossime settimane per esaminare le prove e determinare se ci sono delle strade investigative che possono essere intraprese, o qualsiasi altra azione da intraprendere in questo caso". All'udienza odierna hanno partecipato più di una dozzina di avvocati che hanno lavorato al caso nell'ultimo decennio, insieme alle sue 2 sorelle di Aguirre, e amici. Dopo l'udienza, Aguirre ha ringraziato la sua squadra legale. "Ho solo il perdono nel mio cuore per quelli che mi hanno fatto del male", ha detto Aguirre. "Il signor Aguirre è stato quasi giustiziato per un crimine che non ha commesso", ha detto Joshua Dubin, uno dei suoi avvocati. Questo è il 28° esonero in Florida da quando le esecuzioni sono riprese negli anni '70. Ci si chiede quanti altri innocenti restino nel braccio della morte della Florida e quanti altri uomini e donne innocenti siano già stati giustiziati. Non lo sapremo mai per certo. Per legge, i reperti probatori vengono distrutti dopo un'esecuzione. Trattandosi dii quello che all’epoca era un immigrato clandestino, Aguirre verrà rilasciato dal penitenziario, ma affidato all’Immigrazione per il procedimento di espulsione. A questo proposito Dubin ha aggiunto che l’ex imputato chiederà la green card. "Se ci fosse mai una persona che meriti la possibilità di diventare un cittadino degli Stati Uniti, è Clemente Aguirre. È stato completamente esonerato, quindi chiediamo al giudice dell'immigrazione di fissare una cauzione e consentire a Clemente di essere rilasciato mentre la sua domanda di asilo procede." Aguirre è il terzo cittadino straniero ad essere esonerato nell'ultimo anno. Gabriel Solache è stato liberato nell'Illinois il 21 dicembre 2017 e Vicente Benavides è stato rilasciato il 19 aprile 2018 dopo quasi 26 anni nel braccio della morte della California. Sia Solache che Benavides sono cittadini messicani. Da un punto di vista statistico, ogni 9 esecuzioni c’è stato un “esonerato”, ma con riferimento ai cittadini stranieri, la percentuale sale a un “esonero” ogni 6 esecuzioni, suggerendo con una certa evidenza che per uno straniero è più probabile venir condannato a morte.
(Fonti: clickorlando.com, Innocence Project, Orlando Sentinel, 05/11/2018)