esecuzioni nel mondo:

Nel 2024

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Dal 2000 a oggi

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legenda:

  • Abolizionista
  • Mantenitore
  • Abolizionista di fatto
  • Moratoria delle esecuzioni
  • Abolizionista per crimini ordinari
  • Impegnato ad abolire la pena di morte

SINGAPORE

 
governo: repubblica parlamentare
stato dei diritti civili e politici:
costituzione: 3 giugno 1959, emendata nel 1965
sistema giuridico: si basa sulla common law inglese
sistema legislativo: monocamerale, Parlamento
sistema giudiziario: Corte Suprema, il capo nominato dal presidente su consiglio del primo ministro, gli altri giudici nominati dal presidente su indicazione del capo della Corte Suprema
religione: 42.5% buddhisti, 14.9% mussulmani, 8.5% taoisti, 4.8% cattolici, altro
braccio della morte: + 40 (fine 2017, secondo Amnesty International)
Data ultima esecuzioni: 0-0-0
condanne a morte: 5
Esecuzioni: 0
trattati internazionali sui diritti umani e la pena di morte:

Convenzione sui Diritti del Fanciullo (ha espresso una riserva all'art. 37, che vieta la pena di morte ai minori di 18 anni)


situazione:

La pena di morte è prevista per una serie di reati (1) ma nella pratica è applicata prevalentemente per reati di droga e omicidio. Inoltre, la pena di morte è obbligatoria per omicidio, droga ed altre fattispecie relative all’uso delle armi.
Il 1 ° settembre 2017, è entrata in vigore la legge sul terrorismo (soppressione dell'uso improprio dei materiali radioattivi), dopo che era stata approvata dal Parlamento l’8 maggio. La legge prevede l'imposizione obbligatoria di tale pena a chiunque usi materiale radioattivo o impianti nucleari, con l'intento di causare morte o gravi danni a persone, proprietà e ambiente, o di costringere altre persone o organizzazioni a intraprendere azioni simili.
Singapore è stato tra i Paesi che maggiormente ha fatto ricorso  alla pena di morte se si pensa che negli anni ‘90 le esecuzioni si aggiravano sulla settantina all’anno, rispetto ad una popolazione di 3 milioni di abitanti. Negli ultimi anni, le esecuzioni sono scese sotto la decina.
Un punto di svolta a Singapore è stata la riforma legislativa avviata dal Governo nel 2012 ed entrata in vigore il 1° gennaio 2013. Questa riforma è stata accompagnata da una moratoria di fatto delle esecuzioni, dal luglio 2011 al 2014, giusto il tempo di approvarla e metterla in pratica.
Nella presentazione della riforma, l’allora Ministro della Giustizia, Kasiviswanathan Shanmugam, ha chiarito che riguardava i reati legati alla droga e gli omicidi, ma non quelli relativi alle armi da fuoco, per i quali la pena di morte obbligatoria resta in vigore. “La società deve essere protetta – ha detto il Ministro – ma la giustizia deve essere temperata con la clemenza e, se del caso, il reo deve poter avere una seconda possibilità”.
La riforma del 2013 ha introdotto una discrezionalità limitata per i giudici in caso di omicidio non intenzionale e traffico di droga.
La sezione 33 (B) della legge Misuse of Drugs Act introduce un margine di discrezionalità nel comminare la pena di morte o l'ergastolo e 15 colpi di bastone, in presenza di due condizioni: 1) gli imputati siano semplicemente corrieri; 2) il Procuratore certifichi che l’imputato abbia notevolmente cooperato con le forze dell'ordine. In alternativa, coloro che hanno dimostrato di essere corrieri possono anche evitare la pena di morte se sono mentalmente o intellettualmente disabili.
Per via giurisprudenziale, si sono poi ulteriormente ristretti gli spazi di discrezionalità ad esempio limitando la definizione di "corriere".
In uno studio molto approfondito di Amnesty International, Coopera o muori. Le criticità della riforma sulla pena di morte obbligatoria del 2017 (https://www.amnesty.org/download/Documents/ACT5071582017ENGLISH.PDF),
è documentato come la riforma del 2013 abbia avuto un impatto positivo poiché delle 93 persone processate e condannate per reati capitali -  tra cui 10 donne - dalla introduzione della riforma al settembre 2017, 40 sono state condannate a morte mentre 38 (41%) no. Ventisette degli 82 uomini hanno evitato il patibolo, mentre le donne sono state 9 su 10. Otto condannati a morte prima del 2013 hanno avuto la condanna trasformata in ergastolo e ad altri 3 invece la condanna a morte è stata confermata.
Dallo studio emerge che dall’indipendenza di Singapore nel 1965, la grazia è stata concessa solo in sei casi.
Tuttavia, la pena di morte obbligatoria continua ad essere applicata in un numero significativo di casi, nei casi di omicidio anche quando è disponibile la discrezionalità oltre che per reati di droga. La situazione confligge con il limite posto dal diritto internazionale in materia di pena di morte obbligatoria, di limitazione ai "crimini più gravi" da intendersi come quelli di sangue.
La posizione del Governo è stata espressa dal Ministro degli Affari Esteri, Vivian Balakrishnan, all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel settembre 2016, quando ha detto che: "La pena capitale per reati connessi alla droga e all’omicidio è stata un elemento chiave per mantenere Singapore libera dalla droga e sicura. Singapore è probabilmente uno dei pochi paesi al mondo che ha combattuto con successo questo problema. Non abbiamo baraccopoli, non abbiamo ghetti, non abbiamo zone interdette alla polizia. La pena di morte ha scoraggiato i maggiori cartelli della droga dallo stabilirsi a Singapore, e abbiamo tenuto sotto controllo la situazione".
Singapore fa leva anche sull’argomento del sostegno dell’opinione pubblica alla pena di morte.
Il 6 ottobre 2016, l’agenzia governativa Reach ha pubblicato un sondaggio secondo cui l'80 per cento dei residenti di Singapore ritiene che la pena di morte dovrebbe essere mantenuta. Un totale di 1.160 cittadini sono stati selezionati in modo casuale per l'indagine, che è stata effettuata attraverso il telefono cellulare. Solo il 10 per cento ha detto che la pena di morte dovrebbe essere abolita mentre il restante 10 per cento non ha dato una risposta definitiva o si è rifiutato di rispondere. Secondo il sondaggio, vi è un ampio supporto generale al sistema della pena capitale, con il 57 per cento apertamente a favore e l'80 per cento d’accordo in linea di principio. Inoltre, il 23 per cento ha detto "dipende" e il 13 per cento si è opposto. Tra i più favorevoli quelli con titoli di istruzione superiore: il 68 per cento tra i laureati e specializzati, il 62 per cento tra quelli usciti dal politecnico e il 50 per cento di quelli con titolo di istituto di istruzione tecnica. Tra quelli con titoli di scuola primaria o inferiori, sono favorevoli alla pena di morte il 54 per cento. Secondo l’82 per cento degli intervistati, la pena di morte è un deterrente importante che ha contribuito a mantenere Singapore al sicuro da reati gravi. L'81 per cento dei favorevoli in generale alla pena di morte la ritiene necessaria come punizione per omicidio, il 78 per cento per l'uso di un'arma da fuoco per commettere un reato grave, il 74 per cento per il traffico di armi e il 67 per cento per il traffico di droga. 
Tuttavia, un’altra indagine condotta dalla National University of Singapore e pubblicata nel dicembre 2016 ha utilizzato una metodologia più dettagliata ed il sostegno per la pena di morte è sceso al 56% per omicidio intenzionale, al 43% per traffico di droga e il 47% per uso di un'arma da fuoco, rispettivamente, quando gli intervistati sono stati posti davanti l’alternativa dell’ergastolo o comunque di una pena detentiva a lungo termine; e al 35%, 28%, 31%, rispettivamente, se fosse provato che persone innocenti sono state giustiziate. I risultati di questo studio mostrano anche che solo il 47% degli intervistati sosteneva la pena di morte obbligatoria per omicidio intenzionale, il 32% per traffico di droga e il 36% per reati di armi da fuoco. Questo a riprova di come il sostegno pubblico possa cambiare in base alle informazioni disponibili.
Ma sono stati soprattutto i casi individuali a far riflettere sulla realtà della pena di morte a Singapore.
Il 24 luglio 2017, il Ministero della Giustizia ha aperto una consultazione pubblica sulle proposte di modifiche legislative, avanzate dalla Corte di Appello nel 2016 sul caso Kho Jabing v Public Prosecutor, al Codice di procedura penale (CPC) e alla legge sulle prove. Tra le proposte del Governo c’è quella di introdurre nuove procedure "per riaprire casi decidi in materia penale”, per cui non basterebbe più la possibilità che la decisone sia sbagliata ma occorrerebbe una forte probabilità.  

Le esecuzioni hanno luogo solitamente di venerdì, all’alba. I famigliari sono di solito informati solo una settimana prima. Non c’è quasi dibattito pubblico sulla pena di morte nel paese, anche perchè leggi speciali limitano la libertà di stampa e vietano comizi e manifestazioni non autorizzate. 

Nel 2017, Singapore ha impiccato 8 persone, tutte per droga, secondo quanto reso noto dal Singapore Prison Service (SPS) nel suo rapporto annuale. Nel 2016, le esecuzioni sono state 4, due per droga e due per omicidio. Nel 2017, vi sono state 15 nuove condanne a morte obbligatorie, tra cui una donna, secondo Amnesty International - quasi il doppio delle 7 dell’anno precedente – e si è trattato in 3 casi di omicidio e in 12 di reati connessi alla droga; sei i cittadini stranieri coinvolti. 

La guerra alla droga
Singapore ha alcune delle leggi anti-droga più dure al mondo e gli stessi formulari doganali avvertono senza mezzi termini i viaggiatori in arrivo sul rischio di “pena di morte per i trafficanti di droga”. Qualsiasi persona con più di 18 anni trovata in possesso di oltre 15 grammi di eroina, 30 grammi di cocaina, 500 grammi di cannabis o 250 grammi di metanfetamine sarà condannata a morte tramite impiccagione. La Corte Suprema di Singapore ha decretato che aiutare gli spacciatori a impacchettare l’eroina in sacchetti più piccoli è grave quanto la vendita di droga: quindi, chiunque compia questo rischia la pena di morte. 
Il 1° gennaio 2013, è entrata in vigore la riforma del Misuse of Drugs Act che, in base alla nuova sezione, 33B, attribuisce ai tribunali il potere discrezionale di condannare persone giudicate colpevoli di traffico di droga alla pena di morte o all’ergastolo ed eventualmente a 15 colpi di bastone se l’imputato è un semplice corriere, se collabora con le autorità – in tal caso il Pubblico Ministero deve rilasciare un "certificato di contributo sostanziale" - o sia disabile mentale. La riforma, rende il processo di appello automatico nel caso in cui l’imputato sia stato condannato a morte.
Successivamente, i tribunali hanno limitato la definizione di "corriere" ad esempio, restringendola al caso in cui l'imputato si limita a consegnare la droga "dal punto A al punto B", escludendo quindi l’imballaggio. Secondo il rapporto 2017 di Harm Reduction International,  la riforma pur rappresentando un passo nella giusta direzione, presenta molte criticità: il fatto che i corrieri possano evitare la pena di morte se danno un contributo sostanziale alla lotta alla droga, favorisce chi ha maggiori collegamenti, o ha accesso all'assistenza legale e parla correttamente la lingua. Inoltre il fatto che sia il Pubblico Ministero ad accertare il “contributo sostanziale” alle indagini, lascia a questo ampi margini di discrezionalità senza che vi sia trasparenza ed impedisce al giudice ogni esercizio di discrezionalità.
Tant’è che dai Rapporti annuali (2013/4/5/6) dell'Ufficio centrale per gli stupefacenti (CNB) risulta che la politica antidroga colpisce principalmente "trafficanti di medio livello, spacciatori di strada e tossicodipendenti." 
Dallo studio condotto da Amnesty International risulta che delle 66 condanne per traffico di droga pronunciate dal 1 gennaio 2013 al settembre 2017, 34 persone – tra cui una donna - sono state condanne a morte obbligatoria, 32 all’ergastolo e nessuna alla pena di  morte discrezionale. Inoltre la pena di morte risulta praticata più per droga che per omicidio se si considera che nello stesso periodo sono state pronunciate 12 condanne per omicidio, 4 alla pena di morte obbligatoria, 2 alla pena di morte discrezionale e 4 all’ergastolo.

La pena di morte “top secret” 
Nel 2017, Singapore ha impiccato 8 persone, tutte per droga, ha reso noto il Singapore Prison Service (SPS) nel suo rapporto annuale. Nel 2016 le esecuzioni sono invece state 4.
Dal 2011, il Singapore Prison Service (SPS) fornisce il numero di esecuzioni ogni anno nel suo rapporto, ma altre informazioni importanti, come ad esempio il numero di individui nel braccio della morte, il loro nome e background (ad esempio sesso, nazionalità e retroterra socio-economico) non sono divulgati pubblicamente. 

La pena di morte nei confronti delle donne
In base al codice di procedura penale, sec. 214, una donna incinta al momento della sentenza ha la pena di morte commutata in ergastolo. 
Nel 2017, almeno una donna è stata condannata a morte. Inoltre delle 93 persone giudicate per erati capitali dall'entrata in vigore il 1 settembre 2013 della riforma della legge sulla droga al settembre 2017, 10 erano donne e di loro solo 1 è stata condannata a morte.

Le Nazioni Unite
Il 27 gennaio 2016, Singapore è stato sottoposto al Riesame Periodico Universale del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite. In risposta alle domande sulla pena di morte, il Governo ha detto che nessuna società civile si fa vanto di togliere vite umane e che Singapore applica la pena capitale per scoraggiare i crimini più gravi quali l’omicidio e il traffico di droga. 
Il 19 dicembre 2016, Singapore ha votato contro la risoluzione per una moratoria delle esecuzioni capitali all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Durante i lavori in terza commissione, Singapore si è fatto promotore di un emendamento alla Risoluzione, volto ad affermare la sovranità degli Stati nel definire la legislazione interna, anche in materia penale, nel rispetto degli obblighi internazionali che è stato approvato con 76 voti a favore, 72 contrari e 26 astenuti.
Il 16 dicembre 2020, come nel 2018, ha nuovamente votato contro.


 

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