Due prigionieri sono stati messi a morte nel carcere di Shahrekord la mattina del 14 ottobre 2018, dopo essere stati riconosciuti colpevoli di omicidio.

Sono 81 i detenuti nel braccio della morte dello Zimbabwe, alcuni dei quali si trovano lì da più di 10 anni, ha riportato newzimbabwe.com

Il giudice Datuk Abdul Wahab Mohamed dell’Alta Corte di Penang l’8 ottobre 2018 ha condannato a morte Keow Sze Teve, 36 anni.

La Corea del Sud ha attualmente 61 persone nel braccio della morte, con 57 persone in strutture penali ordinarie e 4 in carceri militari, come riportato da The Hankyoreh il 17 ottobre.

Il Consiglio dei Ministri malese ha accettato di porre una moratoria sulla condanna a morte di Muhammad Lukman, che è stato riconosciuto colpevole di possesso, lavorazione e distribuzione di marijuana medica (olio di cannabis), ha riportato The Star il 12 ottobre 2018.

Un tribunale in Egitto il 14 ottobre 2018 ha condannato a morte tre persone per il loro coinvolgimento nell'uccisione di 10 poliziotti e per l'appartenenza a un gruppo estremista, ha detto una fonte giudiziaria.

Secondo la maggioranza dei sudcoreani la pena di morte dovrebbe essere abolita e sostituita con forme alternative di punizione, ha reso noto l'organismo statale per i diritti umani il 10 ottobre 2018.

Un tribunale vietnamita ha condannato a morte un cittadino sudafricano per traffico di cocaina dal Brasile nel Paese del sudest asiatico, secondo quanto riferito dai media di stato il 28 agosto 2018.

Secondo la HRANA, la mattina del 17 aprile 2018 un prigioniero è stato giustiziato nella prigione centrale di Tabriz per omicidio. Il prigioniero è stato identificato come Hossein Tal'ati, 31 anni.

Un tribunale militare in Egitto ha condannato a morte 17 persone riconosciute responsabili di una serie di attacchi contro alcune chiese cristiane copte nel paese, ha riportato AsiaNews il 12 ottobre 2018.

La Somalia il 14 ottobre 2018 ha giustiziato con un plotone di esecuzione un uomo legato a uno degli attacchi mortali più letali nel paese, che un anno fa causò oltre 500 morti, hanno reso noto una corte e la polizia.

La sezione 47 della Corte Suprema iraniana ha confermato la condanna a morte per il prigioniero curdo di Urmia Hedayat Abdollahpour, uno dei numerosi imputati per gli scontri di Oshnavieh, ha detto il suo avvocato Hossein Ahmadiniaz alla HRANA il 10 ottobre 2018.