SINGAPORE. IMPICCATO PER TRAFFICO DI CANNABIS
13 maggio 2005: Shanmugam Murugesu, 38 anni, è stato impiccato alle 6 di mattina nella prigione di Changi, dopo che la sua domanda di grazia è stata respinta dal Presidente di Singapore, S.R.Nathan.
Era stato condannato a morte per aver tentato di introdurre nel paese, dalla Malesia, 1.029,8 gr di cannabis.
“Venerdì 13 è un giorno triste per Singapore … è soltanto vendetta, un omicidio a sangue freddo”, ha dichiarato M. Ravi, avvocato difensore di Murugesu.
Lo stesso avvocato, insieme all’organizzazione per i diritti civili Think Centre, ad un piccolo gruppo di politici dell’opposizione, oltre che ai familiari di Murugesu, nelle ultime settimane avevano dato vita ad una campagna per salvare il condannato, evidenziando difetti nella legge ed invocando circostanze attenuanti che avrebbero dovuto escludere la condanna a morte.
Gli animatori della campagna hanno citato i casi di altre sei persone che, pur arrestate con simili quantità di marijuana, non sono state condannate a morte.
Anche i due figli gemelli 14enni di Murugesu si sono attivati, sia con un ricorso in tribunale che con volantinaggi tra la gente. (Fonti: Afp, 13/05/2005)
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