|
|
Il neo-ministro della Giustizia Seiken Sugiura |
|
GIAPPONE. DIETROFRONT DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA SU STOP ESECUZIONI
1 novembre 2005: poco dopo aver annunciato di non essere disposto a firmare ordini di esecuzione, il ministro della giustizia Seiken Sugiura ha invece ritrattato tutto.
“Si trattava solo di una posizione personale, in nessun modo riconducibile ai doveri e alle responsabilità di un ministro della giustizia”, ha affermato Sugiura a meno di 24 ore dalle precedenti dichiarazioni.
“Vorrei ora rettificare le mie affermazioni, scusandomi per l’equivoco che esse possono aver causato”, ha detto il neo-ministro della Giustizia, che ha assicurato di voler svolgere con “attenta considerazione” i propri compiti.
Nonostante l’evidente dietrofront, la contrarietà di Sugiura nei confronti della pena di morte potrebbe influire sulle sue scelte future. “Personalmente credo che nessuno possa togliere la vita a qualcun’altro. Qualunque sia il motivo per cui una persona è stata condannata a morte, resta un essere umano. Sono convinto che, nel lungo termine, ci muoveremo verso l’abolizione”, aveva detto subito dopo la sua nomina.
Un alto funzionario del Ministero della Giustizia si è detto certo che Sugiura non si rifiuterà di firmare ordini di esecuzione. “Ha espresso solo una posizione personale. Quando sarà tenuto a farlo, firmerà gli ordini di esecuzione”, ha detto la fonte interna al Ministero. (Fonti: The Guardian, Mainichi, 02/11/2005)
|