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FORZE ARMATE USA. EVITA PENA DI MORTE MA NON 100 ANNI DI CARCERE
22 febbraio 2007: un militare statunitense, Paul Cortez, è stato condannato a cento anni di prigione dalla corte marziale di Campbell, nel Kentucky, per aver preso parte alle violenze fisiche e agli omicidi di una giovane irachena di 14 anni e di tre membri della sua famiglia, avvenuti nel marzo 2006 a Mahmoudiyah, Iraq.
Per evitare la condanna a morte, il 24enne sergente Cortez aveva scelto di dichiararsi colpevole di fronte ai pesanti capi d'accusa, fra cui omicidio, violenza, cospirazione criminale e incendio doloso.
Dopo lo stupro e l’omicidio, il corpo della ragazza, Abeer Qassim al-Janabi, fu cosparso di cherosene e dato alle fiamme, nel tentativo di occultare cosa fosse realmente accaduto.
Cortez, appartenente alla 101a Divisione Avio-Trasportata, e' stato anche radiato con disonore dalle Forze Armate.
Un altro soldato Usa , James Barker, lo scorso novembre si è dichiarato colpevole per gli stessi fatti, ed e' stato condannato a novant'anni di prigione militare.
Altri tre uomini, Steven Green, Jesse Spielman e Bryan Howard, sono accusati di aver partecipato agli omicidi dei quattro membri della famiglia irachena: Green, considerato il capo del gruppo, deve comparire davanti a una corte federale in quanto non piu' militare e rischia la pena di morte, mentre Spielman e Howard saranno giudicati dalla corte marziale. (Fonti: ANSA-AFP-REUTERS, 23/02/2007)
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