ARIZONA (USA): CONDANNATO MUORE DOPO DUE ORE DI AGONIA
23 luglio 2014: Joseph Wood è morto in Arizona dopo una esecuzione malriuscita durata quasi 2 ore. Wood, 55 anni, bianco, il 19 luglio aveva ottenuto dalla Corte d’Appello del 9° Circuito una sospensione dell’esecuzione per discutere il tema delle “secrecy laws”, le leggi che nei mesi scorsi sono state approvate in diversi stati, compresa l’Arizona, per consentire alle Amministrazioni Penitenziarie di non rivelare le fonti dei farmaci per l’iniezione letale.
Dopo il ricorso della pubblica accusa, la Corte Suprema di stato aveva concesso una conferma temporanea della sospensione per aver tempo di valutare il ricorso, ma poi aveva dato il via libera all’esecuzione.
L’esecuzione, che inizialmente era fissata alle 10 di mattina, è iniziata alle 13,52. Secondo il rapporto ufficiale dell’Amministrazione Penitenziaria, Wood è stato sedato alle 13,57 con il Midazolam. Alle 14,03 la bocca di Wood si è mossa, e da quel momento in poi ha continuato a respirare, e per oltre un’ora ha rantolato ed emesso rumori di varia natura.
Secondo la dichiarazione del Procuratore Generale Tom Horne, in prima fila nei giorni scorsi nel difendere l’efficacia del protocollo dell’Arizona basato su due farmaci, Midazom e Idromorfone, provenienti da fonte ignota ma probabilmente da un laboratorio artigianale, Wood è stato dichiarato morto alle 15,49, 117 minuti dopo l’inizio della procedura di esecuzione.
Dopo circa un’ora dall’inizio della procedura i difensori di Wood hanno inviato una richiesta urgente alla corte distrettuale federale perché l‘esecuzione venisse sospesa e avviata una procedura di rianimazione, ma senza ottenere risposta.
Due giornalisti che hanno assistito all’esecuzione hanno riportato sui loro media quanto accaduto. Michael Kiefer, di The Republic / azcentral.com, ha scritto: “Alle 14,05 Wood ha aperto la bocca. 3 minuti dopo l’ha aperta di nuovo, e il suo torace si è mosso come se avesse ruttato. 2 minuti dopo, e poi ancora, Wood ha spalancato la bocca, sempre di più. Questa cosa non si è fermata, boccheggiava come un pesce tirato fuori dall’acqua. Il movimento era come quello di un pistone: la bocca si apriva, il torace si sollevava, lo stomaco faceva movimenti convulsi. E quando il medico è entrato nella camera della morte per verificare lo stato di coscienza, ed ha acceso il microfono per comunicare che Wood era ancora inconscio, abbiamo potuto sentire i rumori che faceva: russava, e succhiava aria, facendo un rumore come quello del filtro di una piscina quando viene avviato, un rumore più forte di quello che riesco ad imitare, nonostante ci abbia provato. È stata una morte per mancanza d’aria, e c’è voluta un’ora e mezza. Ho dato un colpo con la matita su un foglio di carta ogni volta che Wood ha aperto la bocca, e alla fine ho contato più di 640 colpi, ma erano di più, perché il medico è entrato 4 volte per verificare lo stato di Wood, e mi ha coperto la visuale”.
Troy Hayden, reporter di Fox 10 News, ha detto: “é stato qualcosa di molto shoccante... come i singulti di un pesce tirato a riva. A un certo punto mi sono chiesto se quell’uomo sarebbe mai morto”.
Wood, 55 anni, bianco, era stato condannato con l’accusa di aver ucciso, nell’agosto 1989, la ex fidanzata Debra Dietz, e il padre della donna, Eugene Dietz.
Dopo che l’esecuzione si era conclusa con la dichiarazione ufficiale di morte, uno dei suoi difensori, Dale Baich, ha rilasciato una dichiarazione all’Huffington Post criticando la pretesa dell’Arizona di tenere il segreto sui farmaci e su come sia stata elaborata la procedura che prevede l’uso del Midazolam e dell’Idromorfone: “Rinnoveremo i nostri sforzi per avere informazioni su chi ha prodotto i farmaci, e su come l’Arizona abbia ideato la formula sperimentale utilizzata oggi. Sembra che l’Arizona abbia voluto unirsi ad altri stati che sono responsabili di una procedura il cui orrore era perfettamente prevedibile, una esecuzione completamente fallita. L’opinione pubblica dovrebbe considerare i suoi funzionari responsabili per tutto questo, e pretendere che la procedura sia resa trasparente”.
Wood diventa il 1° giustiziato di quest’anno in Arizona, il 37° da quando l’Arizona ha ripreso le esecuzioni nel 1992, il 26° dell’anno negli USA, e il giustiziato n° 1385 da quando, il 17 gennaio 1977, gli Stati Uniti hanno ripreso le esecuzioni. (Fonti: Huffington Post & Rick Halperin, 23/07/2014)
|