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INDIA: NIPOTE DEL MAHATMA GANDHI INVOCA ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE

1 dicembre 2016: il nipote del Mahatma Gandhi, Gopalkrishna Gandhi, ha detto che la pena di morte deve essere rimossa dalle leggi del Paese.
“Il mondo si sta muovendo verso l’abolizione della pena di morte ... ma i Paesi mantenitori sono quelli più grandi come popolazione. Così, la maggior parte del mondo è ancora sotto la pena di morte”, ha detto l’ex Governatore del Bengala in un’intervista alla IANS in vista dell’uscita ufficiale del suo libro, “Abolishing the Death Penalty: Why India Should Say No to Capital Punishment” (Aleph).
“È curioso che i Paesi che hanno mantenuto la pena di morte siano quelli che hanno una certa mentalità punitiva come Stati Uniti, Cina, Arabia Saudita, Iran, Corea del Nord e Pakistan. Quindi siamo in compagnia di Cina, Arabia Saudita, Iran, Corea del Nord e Pakistan. Cosa ci costringe a farlo? Perché la stiamo mantenendo?”
“Alcuni sostengono che la ragione è il terrorismo. La pena di morte non scoraggia l’omicidio. Ha terrorizzato il terrorismo? Non possiamo dirlo, perché il terrorismo continua. La cosa bizzarra del terrorismo è che i terroristi sono già pronti a morire nello stesso atto di terrorismo. Sono in un fitoor (mania), nel quale il maut (la morte) è considerato uno shahadat (un martirio). La pena di morte può dissuaderli?” si chiede Gandhi, che è stato Ministro del Presidente K.R. Narayanan e Ambasciatore in Sudafrica e Sri Lanka.
Il libro di Gandhi pone domande fondamentali sulla pena ultimativa massima inflitta a coloro che sono accusati di gravi crimini.
“Pongo l’attenzione non solo sulla pena di morte, ma sulla mentalità punitiva in generale, incluso il sistema di indagine penale in cui la violenza è un fatto noto. Molti di quelli sotto processo possono essere innocenti o meno, ma la maggior parte di loro è soggetta alla violenza. Quindi il mio libro è sulla propensione indiana a punire.”
“L’evoluzione umana va verso l’abolizione della pena di morte, ma gli Stati che hanno rinunciato alla pena di morte sono anche quelli che hanno in qualche modo riformato i loro sistemi di indagine penale. In India ci sono state molte riforme – le nostre carceri oggi non sono quelle di 50 anni fa, non certo quelle che erano nel medioevo, quando in carcere eri destinato a essere picchiato a sangue se non alla morte – non siamo in epoca medievale, viviamo in un mondo moderno e civilizzato”, ha aggiunto.
“Le nostre carceri sono ora chiamate case di correzione e ci sono stati un sacco di miglioramenti nel nostro sistema di indagine penale. Ma stiamo ancora mantenendo la pena di morte perché lo Stato non vuole perdere il suo potere sulla vita. Lo Stato ritiene di essere una sorta di semidio, che non è.”
“Anche se la società è a favore di una punizione severa e sta chiudendo gli occhi di fronte alla tortura, vuol dire che lo Stato dovrebbe farlo? Oppure, dovrebbe essere, lo Stato, un passo avanti rispetto alla società? Lo Stato deve riflettere solo ciò che la società vuole o dovrebbe guidarla? Io credo che lo stato dovrebbe essere una guida. La nostra costituzione non è uno specchio, è un punto di riferimento che ispira tutti i tipi di sviluppo, soprattutto lo sviluppo morale”, ha affermato Gopalkrishna Gandhi. (Fonti: IANS, 01/12/2016)

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