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USA: CONTINUANO A DIMINUIRE I PRIGIONIERI DEL BRACCIO DELLA MORTE

11 luglio 2019:

Pubblicata l’ultima edizione di "Death Row USA" aggiornata al 1° aprile 2019. A quella data, nei bracci della morte degli Stati Uniti (30 stati, più 2 giurisdizioni: il braccio della morte federale e quello militare) c’erano 2.673 persone, 17 in meno rispetto a tre mesi prima.
L’ormai tradizionale rapporto trimestrale curato dal Legal Defense Fund del NAACP (National Association for the Advancement of Colored People), pubblicato per la prima volta nel 2000, conferma la graduale, costante diminuzione dei detenuti nei bracci della morte. Rispetto alla stessa data di 1 anno fa si registra un calo del 2,6%. Rispetto alla stessa data di 10 anni fa, nel 2009, quando i detenuti del braccio della morte erano 3284, la diminuzione è stata del 18,6%. Se in 10 anni il braccio della morte è calato di 611 unità, nello stesso arco di tempo le esecuzioni sono state 344. Questo significa che, considerando le nuove condanne a morte emesse nel frattempo, sono quasi 1000 le persone uscite dal braccio della morte per altre cause: annullamenti, commutazioni, proscioglimenti, morte naturale o suicidio. In un caso si è verificato anche un omicidio all’interno del braccio della morte della California (ottobre 2018). Quindi, per ogni persona giustiziata nell’ultimo decennio, quasi 3 sono uscite dal braccio della morte per “altri motivi”. Nel suo conteggio “Death Row USA” include 230 persone la cui condanna a morte al momento è annullata, ma questi annullamenti non sono definitivi, e le condanne potrebbero essere riemesse al termine di un nuovo processo o di un ricorso della pubblica accusa. Le altre 2.443 persone hanno quella che viene definita “una condanna a morte attiva”. Dopo che la pena di morte negli Stati Uniti era stata dichiarata incostituzionale nel 1972 e i bracci della morte si erano quasi svuotati (arrivando a 134 detenuti nel 1973), i condannati a morte avevano iniziato a ricrescere dopo la reintroduzione della pena di morte nel 1976. Erano aumentate fino a un massimo di 3593 nel 2000, e sono scese sotto i 2.500 nell’aprile 2018. In questo rapporto per la prima volta vengono conteggiati anche i condannati a morte di stati nei quali è in vigore una moratoria decisa dal Governatore: California, Colorado, Oregon, e Pennsylvania. Si tratta di 923 condannati a morte per i quali, allo stato attuale, i rispettivi governatori non sono disposti a firmare un mandato di esecuzione. Sottraendo anche questi, i detenuti con una condanna a morte “attiva” sarebbero solo 1.570. Il braccio della morte più popoloso rimane, come ormai da moltissimi anni, quello della California, lo stato più popoloso degli Usa ma anche uno stato che non effettua esecuzioni da 12 anni (733). I bracci della morte che hanno più di 100 detenuti sono quelli della Florida (349), del Texas (225), dell’Alabama (181) e della Pennsylvania (155), il North Carolina (143), l’Ohio (141), e l’Arizona (121). Alcuni bracci della morte hanno pochissimi detenuti: 1 in New Hampshire e Wyoming, 2 in Montana, New Mexico, South Dakota, 3 in Colorado, e Virginia, 4 nel braccio della morte militare. 60 uomini ed 1 donna sono detenuti nel braccio della morte federale. Divisi per razze, nei bracci della morte ci sono 41,98% bianchi (1.122), 41,68% neri (1.114), 13,43 % ispanici (359), 1,83% asiatici (49), 1,05% pellerossa (28), più un detenuto del quale non è determinata la razza. Divisi per sesso, nei bracci della morte ci sono 2.619 uomini (97,98%) e 54 donne (2,02%). Dal 1976 al 1° gennaio 2019 sono state giustiziate 1.493 persone: 832 bianchi, 512 neri, 126 ispanici, 16 pellerossa, 7 asiatici. In totale, 1.474 uomini e 16 donne (1,07 % del totale). "Death Row USA" registra anche la razza e il sesso delle vittime relative alle esecuzioni effettuate. Le 1493 persone giustiziate erano accusate di aver ucciso un totale di 2182 persone. Divise per razza le vittime erano 1648 bianche (75,53%), 335 nere (15,35%), 153 ispaniche (7,01%), 41 asiatiche (1,88%), e 5 pellerossa (0,23%). Divise per sesso le vittime erano 1.113 maschi (50,99%), e 1.067 femmine (49,99%). Il 10% delle persone giustiziate (148) aveva rinunciato volontariamente a presentare appello. Dal 1977 ad oggi, e prima che nel 2005 la Corte Suprema vietasse le esecuzioni di minorenni, 23 persone erano state giustiziate per reati commessi da minorenni. 

(Fonti: DPIC)

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