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Wesley Purkey
USA - Wesley Purkey
USA - L'esecuzione federale di Wesley Purkey, che era fissata per il 15 luglio alle 16, è stata temporaneamente sospesa

16 luglio 2020:

L'esecuzione federale di Wesley Purkey, che era fissata per oggi, 15 luglio, alle 16, è stata temporaneamente sospesa per ricorsi incentrati sulla “competenza mentale”, sui rischi per la salute del suo consigliere spirituale, e sull’inadeguata assistenza legale.

Gli avvocati di Purkey, il secondo dei tre detenuti federali la cui esecuzione era fissata nella settimana iniziata il 13 luglio, stanno cercando di fermare l’esecuzione, sostenendo che lo stato avanzato della sua malattia mentale (Alzheimer) e della demenza lo rendono ormai “incompetente”. Per “incompetente” nella legge e nella prassi statunitense, sia federale che statale, si intende che un condannato a morte al momento dell’esecuzione deve essere consapevole di quello che sta per accadere, e soprattutto del motivo, ossia che si tratta di una punizione per il suo comportamento. La Corte Suprema degli Stati Uniti nel corso degli anni ha posto linee guida abbastanza precise su quale debba essere il livello di “competenza” perché un imputato possa essere ritenuto completamente responsabile delle proprie azioni al momento della commissione del reato, e quindi condannato a morte. Sui decadimenti delle facoltà intellettive che intervengono durante la detenzione invece la giurisprudenza è meno precisa, e fatta salva una sentenza del 1986 che vieta le esecuzioni dei “non competenti”, manca l’uniformità per le linee guida accessorie, ossia ad esempio su chi debba effettuare la valutazione, su chi la debba disporre, quanto a ridosso dell’esecuzione, e come risolvere eventuali, probabili, contrasti tra esperti dell’accusa e della difesa. Siccome la questione della “competenza” riguarda la legge degli Stati Uniti, il ricorso è stato presentato alla Corte Federale di Washington DC. Tre importanti organizzazioni per i diritti delle persone con disabilità, National Alliance on Mental Illness, Mental Health America e Treatment Advocacy Center, hanno sollecitato il procuratore generale Bill Barr a fermare l'esecuzione di Purkey a causa della sua incompetenza.

Mentre Purkey contesta a Washington la costituzionalità della sua esecuzione sulla base della “competenza”, il suo consigliere spirituale, il monaco buddista Dale Hartkemeyer, sta chiedendo alla Corte Federale del 7° Circuito (con sede a Chicago ma competente per diversi stati, compreso l’Indiana, dove si trova il braccio della morte federale) un rinvio fino a quando non sarà passata la pandemia COVID-19. Hartkemeyer sostiene che condurre l'esecuzione durante la pandemia viola i suoi diritti come testimone dell'esecuzione, ponendolo davanti al dilemma se tradire il suo obbligo religioso di assistere Purkey nelle ultime ore, oppure rischiare la salute e potenzialmente la vita per viaggiare fino a Terre Haute e partecipare all'esecuzione.

Un terzo ordine di ricorsi, come dire, più convenzionali, sono stati avviati dagli avvocati di Purkey contestando alcuni passaggi del processo. Di solito questo tipo di contestazioni confluiscono nella definizione di “inadeguata assistenza legale”, una formula che copre la maggior parte delle irregolarità processuali che, anche se compiute dalla pubblica accusa, o dal giudice, o dalla giuria popolare, si assume che avrebbero potuto essere contrastate se il governo avesse fornito all’imputato un avvocato d’ufficio adeguatamente preparato. Anche questi ricorsi “convenzionali”, tipici delle ultime fasi prima di una esecuzione, sono incardinati davanti alla corte federale del 7° circuito.

Il 14 luglio sera la giudice federale di Washington Tanya Chutkan aveva emesso due “ingiunzioni preliminari” con cui ordina all’Amministrazione Penitenziaria di non effettuare l’esecuzione in attesa di ulteriori decisioni della Corte. Una delle due ingiunzioni riguarda la “competenza”, l’altra un fatto più tecnico, ossia il fatto che Purkey contrasta la richiesta del Department of Justice (DOJ), l’equivalente statunitense del ministero della giustizia, di concentrare tutti i ricorsi davanti alla corte del 7° Circuito, quella territorialmente competente per l’Indiana. Questa seconda ingiunzione riguarda anche la valutazione della costituzionalità del protocollo di iniezione letale federale, e quindi si estende anche alle altre 2 esecuzioni federali previste il 17 luglio e il 28 agosto.

La giudice Chutkan, 58 anni, nera nata in Jamaica, nominata nel 2014 da Barack Obama, è la stessa che nei giorni precedenti aveva sospeso l’esecuzione di Lee, esecuzione avvenuta ieri dopo che la sospensione era stata prima confermata dalla Corte d’Appello federale di Washington, ma poi annullata dalla Corte Suprema.

Come nel caso Lee, il DOJ ha fatto immediatamente ricorso.

Delle due ingiunzioni nel caso Purkey, la corte d’appello federale di Washington oggi (15 luglio) ha confermato la validità di quella sulla competenza, e non si è pronunciata sull’altra. Il DOJ ha fatto quindi ricorso alla Corte Suprema degli Stati Uniti dove, come sappiamo, i giudici conservatori sono 5, mentre quelli progressisti, tradizionalmente più attenti alle garanzie anche per i condannati a morte, sono 4.

Nel frattempo il 2 luglio la Corte d'Appello del Settimo Circuito, pur non accogliendo in toto la “inadeguata assistenza legale” di Purkey, aveva stabilito che richiesta era fondata, e motivata con argomenti non trattati in precedenza, quindi emetteva un ordine di sospensione in attesa di una più completa valutazione del caso.

La Corte del 7° Circuito invece il 15 luglio ha rigettato la richiesta del consigliere spirituale, il quale ha inoltrato un ricorso d’urgenza alla Corte Suprema degli Stati Uniti.

Il 15 luglio la Corte Suprema degli Stati Uniti ha annullato 5-4 la sospensione disposta dalla Corte del 7° Circuito sulla inadeguata assistenza legale. Il 16 luglio mattina la Corte Suprema degli Stati Uniti, con l’ormai consueto voto 5-4, ha annullato tutte le sospensioni delle corti di grado inferiore, ed ha dato il via libera all’esecuzione di Purkey, che il DOJ ha rimesso in calendario per le 10.30 (gmt) del mattino del 16 luglio, le 11,30 in Italia.

(Fonti: DPIC, The Next To Die, 15/07/2020)

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