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USA - Pennsylvania. Risarcimento di 9,1 milioni di dollari a Walter Ogrod

14 novembre 2023:

14/11/2023 - Riconosciuto un risarcimento di 9,1 milioni di dollari a Walter Ogrod, che prima di essere prosciolto aveva trascorso 23 anni nel braccio della morte.
Come NtC aveva riportato il 10 giugno 2020 (vedi), in quella data il giudice Leon Tucker aveva formalizzato il ritiro di tutte le imputazioni nei confronti di Ogrod, che era già stato scarcerato il 5 giugno (vedi). Ogrod è stato quindi aggiunto con il numero 169 alla “Innocence List” del DPIC. Ogrod, che oggi ha 59 anni, bianco, affetto da un disturbo dello spettro autistico, venne arrestato nel 1992 e condannato a morte l'8 novembre 1996 con l’accusa di aver violentato e ucciso, il 12 luglio 1988, una vicina di casa di 4 anni, Barbara Jean Horn.
Il 3 marzo 2020 (vedi NtC in quella data) l'ufficio del procuratore distrettuale di Filadelfia aveva dichiarato che Ogrod era "verosimilmente innocente", e che il verdetto di colpevolezza e la condanna a morte avrebbero dovuto essere annullate. In Pennsylvania da alcuni anni è attiva una “Conviction Integrity Unit (CIU), una unità all’interno della Procura che esamina le dichiarazioni di innocenza degli imputati quando questi abbiano concluso i ricorsi “habeas corpus” ossia quelli sulle prove utilizzate nel processo. Nel caso di Ogrod la CIU il 28 febbraio 2020 aveva comunicato formalmente alla Philadelphia Court of Common Pleas che prove recentemente scoperte avevano dimostrato che i pubblici ministeri dell’epoca avevano violato il suo diritto al giusto processo. Nell’atto depositato, il capo della CIU Patricia Cummings ha scritto che l'indagine della sua unità ha scoperto che le prove utilizzate per mandare Ogrod nel braccio della morte erano "false, inaffidabili e incomplete". La condanna è stata un "grave caso di malagiustizia", con comportamenti scorretti sia della polizia che della procura, con l’uso di test scientifici inaffidabili, falsa testimonianza di un informatore, e occultamento degli elementi favorevoli alla difesa”. Ogrod, dopo una iniziale, parziale confessione, si è sempre dichiarato innocente. Quanto alla confessione i suoi avvocati la hanno sempre attribuita ai metodi fortemente coercitivi della polizia, per di più applicati su una persona caratterialmente fragile, che lo avrebbe costretto ad ammettere falsamente di aver picchiato Horn a morte. Il 12 luglio 1988, una vicina trovò il corpo nudo e brutalizzato della bambina di 4 anni Barbara Jean Horn parzialmente coperta da un sacco della spazzatura all'interno di una scatola di cartone su un marciapiede a Filadelfia, a meno di 300 metri da casa sua, da dove era scomparsa alcune ore prima. Tra i vicini di casa, cinque testimoni riferirono alla polizia di aver notato quel pomeriggio un uomo che si aggirava con una scatola di cartone. Le descrizioni erano abbastanza simili. Nessuno di loro aveva nominato o descritto il loro vicino di casa 23 anni, Ogrod, che viveva dall'altra parte della strada rispetto a Horn. Il caso rimase irrisolto fino al 1992, quando due detective, Marty Devlin e Paul Worrell, hanno riaperto il caso e arrestato Ogrod. Nel 1993 il primo processo entrò in stallo quando la giuria popolare votò 11-1 a favore dell’assoluzione, con un solo giurato che insisteva perché fosse dichiarato colpevole. Al secondo processo, nel 1996, i pubblici ministeri avevano colmato le lacune con ciò che nel 2020 i nuovi pubblici ministeri hanno ammesso essere stata una testimonianza inaffidabile di un detenuto-informatore che aveva affermato di aver sentito Ogrod ammettere l'omicidio. La giuria popolare condannò Ogrod nell’ottobre 1996 e la condanna a morte venne formalizzata l’8 novembre. L’atto del CIU del 2020 aveva indicato tre principali difetti nel nodo in cui la pubblica accusa aveva gestito il caso. Al processo, i pubblici ministeri avevano affermato che Ogrod avesse picchiato la bambina con una pesante barra metallica. In realtà l’autopsia, non condivisa con il difensore d’ufficio, indicava che la causa di morte fosse stata il soffocamento. Successive analisi forensi confermarono l’asfissia come causa del decesso.
Come secondo punto, era stato appurato che i detective Marty Devlin e Paul Worrell avevano utilizzato tattiche intrinsecamente coercitive e informazioni inesatte per ottenere da Ogrod una confessione falsa e inaffidabile. Terzo punto, i detenuti-confidenti si erano accordati tra loro per fornire una testimonianza falsa e inaffidabile contro Ogrod nel tentativo di procurarsi un trattamento favorevole nei loro procedimenti penali. Inoltre, i nuovi test del DNA "hanno prodotto un profilo di DNA maschile completo adatto per il confronto" che aveva escluso Ogrod come responsabile o corresponsabile. La Cummings aveva descritto la confessione forzata di Ogrod come parte di un modello consolidato di cattiva condotta da parte di due spregiudicati detective della Omicidi. Aveva scritto che le indagini della CIU in altri casi avevano scoperto "una pletora" di prove che stabilivano che i detective Marty Devlin e Paul Worrell "avevano una storia di utilizzo di tecniche coercitive per ottenere confessioni e dichiarazioni incriminanti". Dal 2016 sono state ribaltate tre condanne per omicidio che si basavano su confessioni ottenute da Devlin, tra cui un'altra in cui prove del DNA avevano dimostrato che la confessione era falsa. Il CIU aveva anche riscontrato che gli informatori che asserivano di aver ricevuto confidenze da Ogrod si erano messi d’accordo tra loro, e avevano mentito. La moglie dell'informatore John Hall aveva ammesso al CIU di aver raccolto articoli di giornale per suo marito che aveva bisogno di informazioni sul caso. E quando dai giornali non si ricavavano sufficienti dettagli, la donna scrisse lettere a Ogrod in carcere, dicendo di essere una spogliarellista, e che voleva diventare sua amica. Hall ha poi condiviso le sue informazioni con l’altro informatore, Jay Wolchansky, ed entrambi hanno testimoniato contro Ogrod. La Cummings così aveva scritto nelle sue conclusioni: “Non ci sono prove credibili che colleghino Ogrod al reato, e di fatto è probabile che Ogrod sia innocente”. La Procuratrice Distrettuale, nel chiedere il proscioglimento di Ogrod, toccava anche un altro aspetto della probabile innocenza di Ogrod, il fatto che il vero colpevole non fosse mai stato individuato. “Oltre al grave errore giudiziario commesso contro Ogrod, la famiglia di Barbara Jean e la giuria, il Commonwealth nel rapporto presentato il 28 febbraio 2020 riconosceva che l'autore effettivo del crimine non solo è sfuggito al processo, ma è possibile che abbia potuto compiere altri crimini ".
Prima che Ogrod venisse scarcerato, la madre della vittima, Sharon Fahy, in una dichiarazione giurata aveva ripetuto di essere certa dell’innocenza di Ogrod che avrebbe dovuto essere “immediatamente scarcerato”, come primo passo perché si arrivasse all’arresto del vero colpevole. Durante la stessa udienza la rappresentante della pubblica accusa, la vice procuratrice distrettuale Carrie Wood, aveva presentato una serie straordinaria di scuse a Ogrod, Fahy e ai residenti di Filadelfia. "Per prima cosa, devo rivolgermi al signor Ogrod, alla sua famiglia e ai suoi amici". "Mi dispiace che abbiamo impiegato 28 anni per ascoltare ciò che Barbara Jean stava cercando di dirci su come è stata uccisa. Che lei è innocente. Che le parole su quel verbale sono dei detective, non sue. E che non solo abbiamo rubato 28 anni della sua vita, ma che abbiamo minacciato di giustiziarla sulla base di falsità." La Wood, visibilmente commossa, aveva continuato: “Poi devo scusarmi con Sharon Fahy e la sua famiglia. Questo ufficio non le ha detto la verità su quello che è successo alla sua bambina tanti anni fa. La verità è dolorosa e terribile, ma è ciò che meritava di sentire da questo ufficio. E non l'abbiamo fatto. E mi dispiace così tanto." Sempre più commossa, aveva proseguito: “Una delle cose più difficili per me è non poterle dire chi ha fatto questo a Barbara Jean. Non riesco a immaginare il dolore che le da questa domanda senza risposta". Alla fine, si era rivolta alla città. "Gli errori commessi in questo caso hanno reso le strade meno sicure. Temo che il vero autore in questo crimine, essendo stato lasciato libero, possa aver fatto del male anche ad altri. Anche lasciare libero il vero colpevole è uno degli effetti delle condanne sbagliate. E per questo, questo ufficio deve scusarsi. E dobbiamo fare meglio."
Due ore dopo l'udienza, Ogrod era uscito di prigione, accolto dai suoi parenti.
Oggi si apprende dai media che la causa federale dell'esonero dal braccio della morte Walter Ogrod contro la città di Philadelphia e i membri del Dipartimento di Polizia di Philadelphia è stata risolta per 9,1 milioni di dollari il 3 novembre 2023.
In una dichiarazione di conferma dell'accordo, i funzionari hanno affermato che "la città rimane impegnata nella trasparenza nel perseguimento della giustizia". Sebbene l'accordo della città non rappresenti una constatazione di illecito da parte di nessuna delle parti, “la città riconosce il dolore e l'onere per tutte le parti che il proseguimento di questa causa comporterebbe. La città spera che questa risoluzione possa essere un risultato giusto per tutte le persone coinvolte, e i nostri cuori rimangono con la famiglia di Barbara Jean Horn mentre continuano a cercare giustizia per la loro amata".
"Questa causa è stata una battaglia lunga e combattuta che ha portato a un accordo significativo che darà a Walter Ogrod il sostegno economico di cui ha bisogno per continuare a rifarsi una vita. Egli rimane ottimista riguardo al suo futuro e si impegna a lottare per i suoi compagni di detenzione che sono stati anch'essi condannati ingiustamente", ha dichiarato Joseph Marrone, avvocato del signor Ogrod, durante una conferenza stampa il 6 novembre 2023.
La Pennsylvania è uno dei 12 Stati in cui non esiste una legge che risarcisca le persone condannate ingiustamente. Attualmente è all'esame della Camera di Stato della Pennsylvania la legge HB 1470, che prevede 100.000 dollari per ogni anno di ingiusta detenzione nel braccio della morte, 75.000 dollari per ogni anno di ingiusta detenzione fuori dal braccio della morte e 50.000 dollari per ogni anno di ingiusta libertà vigilata o condizionale. Il database sull'Innocenza del DPIC include 11 esoneri dalla Pennsylvania, 5 dei quali avvenuti dal 2019.

https://deathpenaltyinfo.org/news/9-1-million-wrongful-conviction-settlement-for-pennsylvania-death-row-exoneree-walter-ogrod

(Fonte: DPIC, 14/11/2023)

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