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Sergio D'Elia, primo firmatario della risoluzione |
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ITALIA. APPROVATA ALLA CAMERA RISOLUZIONE PER MORATORIA ONU
19 ottobre 2006: è stata approvata oggi dalla Commissione esteri della Camera dei Deputati la risoluzione per la moratoria ONU delle esecuzioni capitali, nonostante il parere contrario del Governo.
Nel corso della discussione il Governo aveva proposto una modifica del dispositivo della risoluzione depositata da Sergio D’Elia, Deputato della Rosa nel Pugno e Segretario di Nessuno tocchi Caino e sottoscritta da rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari, che chiedeva di dare “tempestiva e piena attuazione” a quanto stabilito all’unanimità dalla Camera il 27 luglio scorso, presentando all’Assemblea Generale dell’ONU in corso una proposta di risoluzione per la moratoria universale delle esecuzioni capitali in vista dell’abolizione definitiva.
La proposta del Governo era invece quella di presentare quest’anno una semplice dichiarazione contro la pena di morte ed una eventuale presentazione della risoluzione alla prossima Assemblea Generale dell’ONU.
La Commissione esteri non ha accettato la proposta del Governo considerandola non in linea con il mandato parlamentare della Camera di luglio e ha, all’unanimità, votato a favore del dispositivo D’Elia.
Ha così commentato il voto Sergio D’Elia: “Con il voto di oggi sono state riaffermate le prerogative proprie del Parlamento e la sua dignità, troppo spesso, violate dal potere esecutivo che nelle Aule parlamentari si impegna a fare una cosa e poi ne compie altre di segno esattamente contrario. Ora il Governo ha una sola via da seguire, che è quella di presentare immediatamente all’Assemblea Generale dell’ONU in corso non una dichiarazione generica contro la pena di morte ma una risoluzione per la moratoria universale delle esecuzioni capitali che a differenza della dichiarazione avrebbe un valore politico e formale enorme.”
A sostegno dell’approvazione della risoluzione in Commissione esteri, Nessuno tocchi Caino e il Partito Radicale hanno svolto in concomitanza con la discussione un sit-in davanti Montecitorio. (Fonti: NtC, 19/10/2006)
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