IRAN: ZAMPARUTTI, ANNULLAMENTO VISITA E’ IL MINIMO CHE FRATTINI POTESSE FARE
20 maggio 2009: “L'annullamento della visita in Iran è il minimo che Frattini potesse e dovesse fare”, ha dichiarato Elisabetta Zamparutti, deputata radicale e dirigente di Nessuno tocchi Caino. “Le motivazioni sono però insufficienti se legate alla scelta da parte iraniana per l'incontro con Ahmadinejad di una località in cui si è svolto un test missilistico di lunga gittata. Le ragioni dell'annullamento dovrebbero essere altre e ben più gravi: Frattini dovrebbe riconoscere e tentare di impedire, non solo la minaccia alla pace e alla sicurezza mondiale rappresentata da Ahmadinejad, ma anche e soprattutto la minaccia quotidiana, reiterata e praticata da decenni che il regime di Teheran costituisce nei confronti del suo stesso popolo. Tanto più per un Ministro di un Paese che si è contraddistinto nella battaglia per ottenere la moratoria universale delle esecuzioni capitali. Esecuzioni che l'Iran pratica a man bassa e con metodi di inaudita ferocia.
In questi primi mesi del 2009, le esecuzioni sono aumentate del 70% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Nel solo mese di-maggio, 21 persone sono state impiccate tra il 2 e l'8 maggio, altre 9 tra l'11 e il 13 e altre 8 il 16 maggio scorso. L'Iran è stato l'unico Paese al mondo a giustiziare minorenni nel 2008, almeno 13, mentre almeno altri 3 sono stati impiccati nel 2009. Due persone sono state lapidate nel dicembre 2008 e un'altra nel marzo scorso.
E' illusorio pensare, come fa Frattini, che l'Iran possa avere un ruolo di stabilizzazione della regione. Il regime dei mullah è parte del problema, non della soluzione in quell'area, dal Libano alla Palestina fino all'Iraq. Destabilizza all'esterno a fini di stabilizzazione interna”. (Fonti: radicali.it, 20/05/2009)
|