SUDAFRICA: CASO DI ESTRADIZIONE DAVANTI A CORTE SUPREMA
23 febbraio 2012: la Corte Suprema del Sudafrica si sta occupando del caso di due cittadini del Botswana fuggiti in Sudafrica per evitare la condanna a morte nel loro Paese.
Si tratta di Jerry Phale e Emmanuel Tsebe, per i quali il Botswana ha chiesto l’estradizione in relazione agli omicidi delle loro partner, commessi tra il 2008 e 2009 in Botswana, Paese in cui la condanna a morte in caso di omicidio è obbligatoria.
Il Sudafrica ha l’obbligo costituzionale di non estradare in altri Paesi persone che potrebbero essere condannate a morte.
Il consigliere del Ministero degli Interni sudafricano, Marumo Moerane, ha sostenuto che poiché in Botswana c’è la condanna a morte obbligatoria per omicidio, questa sola circostanza “non è sufficiente” a fermare l’estradizione, tuttavia le autorità dovrebbero valutare le “probabilità” di una effettiva applicazione della pena di morte.
Il Ministro degli Interni sudafricano Nkosazana Dlamini-Zuma ha cercato di estradare i due uomini, che si trovavano in Sudafrica illegalmente.
Il caso è stato trattato in precedenza dall’Alta Corte di Johannesburg, che lo scorso anno ha stabilito che Phale e Tsebe, quest’ultimo nel frattempo morto durante la custodia, non dovrebbero essere estradati senza assicurazione da parte del governo del primo ministro del Botswana Ian Khama che non saranno condannati a morte.
Per l’avvocato Michael Donen, rappresentante dello Stato, le leggi che impediscono l’estradizione di Phale rappresentano per il Sudafrica un fardello, tuttavia il giudice Johann van der Westhuizen ha respinto la tesi di Donen, definendola “politica”. (Fonti: sowetanlive.co.za, 24/02/2012)
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