MALDIVE: ANNULLATA CONDANNA ALLA LAPIDAZIONE PER ADULTERIO
19 ottobre 2015: la più alta corte delle Maldive ha annullato la condanna alla lapidazione di una donna riconosciuta colpevole di adulterio, hanno riportato organi di informazione.
La donna, che i media locali descrivono come madre di cinque figli, era stata condannata da un giudice locale di una remota isola delle Maldive, popolare destinazione turistica che ha registrato un aumento dell’estremismo islamico.
Secondo il sito di notizie Haveeru, la donna aveva confessato il “crimine” dopo il parto avvenuto sull'isolotto equatoriale di Gemanafushi, circa 400 km a sud della capitale Male.
La Corte Suprema ha archiviato il caso, stabilendo che il giudice ha omesso di prendere in considerazione le procedure legali e Islamiche in vigore nel Paese, che conta circa 340.000 musulmani sunniti, ha riportato il sito Maldives Independent.
Le Maldive, popolare destinazione turistica nell’Oceano Indiano, osserva elementi della sharia e del common law britannico.
Il sesso fuori dal matrimonio è contrario alla legge delle Maldive, anche se il divieto non si applica ai turisti che visitano il Paese.
La condanna alla lapidazione era insolitamente dura anche per le Maldive, che ha spesso sottoposto chi pratica sesso extraconiugale alla fustigazione pubblica.
Non si ha notizia di esecuzioni capitali nel Paese.
Il Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite ha ripetutamente chiesto alle Maldive di porre fine alla pratica della fustigazione di donne condannate per sesso fuori dal matrimonio. (Fonti: AFP, 19/10/2015)
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