FLORIDA (USA): CORTE SUPREMA DICHIARA INCOSTITUZIONALE LA LEGGE CAPITALE IN VIGORE NELLO STATO
14 ottobre 2016: la Corte Suprema della Florida con due diverse sentenze ha dichiarato incostituzionale la legge capitale in vigore nello stato, che consente di emettere condanne a morte senza l’unanimità.
Sono 396 le persone nel braccio della morte della Florida. La Corte non ha dato disposizioni su cosa fare delle condanne a morte emesse con una legge nel frattempo dichiarata incostituzionale. Evidentemente la Corte ha considerato eccessivo disporre automaticamente la conversione delle condanne a morte in ergastoli senza condizionale. Considerato che la Procura Generale è praticamente certo che farà ricorso alla Corte Suprema degli Stati Uniti, è in quella sede che potrebbe essere presa una decisione, altrimenti, con una procedura molto più lunga e dispendiosa, i detenuti otterranno uno alla volta l’annullamento, e dovrà essere la pubblica accusa a decidere caso per caso se ripetere il processo e tentare di ottenere una nuova condanna a morte emessa questa volta all’unanimità.
Le sentenze pronunciate oggi sono Timothy Lee Hurst v. State of Florida e Larry Darnell Perry v. State of Florida.
In Timothy Lee Hurst v. State of Florida la Corte ha annullato la condanna a morte di Hurst ed ha disposto la ripetizione della fase di sentenza. Il caso Hurst è al centro della battaglia contro la pena capitale in Florida da tempo. È su un ricorso dei suoi avvocati infatti che il 12 gennaio 2016 la Corte Suprema degli Stati Uniti (Hurst v. Florida), aveva dichiarato incostituzionale quasi all’unanimità (8-1) la parte della legge capitale della Florida che consentiva al giudice di emettere una sentenza diversa da quella decisa dalla giuria popolare. Quella sentenza faceva un riferimento solo indiretto al tema dell’unanimità della giuria popolare, ma diversi esperti lo avevano interpretato come un “invito” al Parlamento della Florida ad affrontare il problema. Cosa che il Parlamento ha fatto, modificando la legge.
La nuova legge, ratificata il 7 marzo 2016 dal Governatore Rick Scott (Repubblicano), ha eliminato il potere del giudice di “scavalcare” la giuria popolare, ma per quanto riguardava l’unanimità si era limitata a innalzare a 10 su 12 i voti sufficienti per emettere la massima pena. Inoltre la nuova legge escludeva la retroattività, e quindi non risolveva il problema delle persone condannate con la “vecchia” legge.
Oggi la Corte Suprema nel caso Hurst ha ribadito 5-2 che la condanna era stata emessa ai sensi di una legge nel frattempo dichiarata incostituzionale, e che gli emendamenti apportati alla legge non sanavano la questione, e ha disposto la ripetizione della fase di sentenza. Non ha accolto invece la richiesta dei difensori di commutare direttamente la pena in ergastolo senza condizionale. Nel secondo caso invece, il caso Perry, la sentenza odierna è andata oltre, ed ha dichiarato incostituzionale la nuova legge. Perry non è ancora stato processato, e la sentenza di oggi sancisce che al suo caso non potrà essere applicata la nuova legge perché è incostituzionale nella parte in cui non prevede l’unanimità.
In pratica le due sentenze odierne hanno ribadito l’incostituzionalità della vecchia legge, e dichiarato l’incostituzionalità della nuova, lasciando la Florida senza una legge valida. In questi casi si devono anche fermare le esecuzioni. (Fonti: Washington Post, Orlando Sentinel, 14/10/2016)
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