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USA - Homicide Survivor Engagement Group |
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USA - I familiari delle vittime chiedono al North Carolina e al Nevada di svuotare i bracci della morte
26 gennaio 2023: I familiari delle vittime chiedono al North Carolina e al Nevada di svuotare i bracci della morte. In North Carolina e Nevada, i familiari delle vittime di omicidio si stanno esprimendo contro la pena di morte, incoraggiando i politici a commutare tutte le condanne a morte. In una conferenza stampa fuori dalla residenza del governatore della Carolina del Nord il 10 dicembre 2022, 19 membri dell'Homicide Survivor Engagement Group della North Carolina Coalition for Alternatives to the Death Penalty (NCCADP) hanno letto una lettera che esortava il governatore Roy Cooper ad abolire la pena di morte e a commutare le condanne dei 135 detenuti del braccio della morte. La lettera “respinge inequivocabilmente la premessa che l'esecuzione di una persona, anche se ha commesso un omicidio, possa in qualche modo portarci giustizia o chiusura. … Invece, perpetua la violenza.” “Crediamo nella dignità e nel valore di ogni persona, comprese quelle che hanno commesso crimini atroci. Crediamo nella possibilità di redenzione per tutte le persone. Le condanne a morte non sfidano i colpevoli ad assumersi la responsabilità od a trasformare le loro vite. Le condanne a morte li dichiarano indegni di vivere”, prosegue la lettera. Un editoriale del 21 dicembre 2022 firmato da Monique Normand sul Reno Gazette Journal ha fatto eco agli stessi sentimenti. Dopo l'omicidio di suo zio nel 2017, la famiglia di Normand si è opposta alla pena di morte l’uomo condannato. "La pena di morte è una risposta inefficace al crimine, che non ci rende più sicuri né porta alla “chiusura” così spesso promessa", ha scritto. “Storicamente la metà di tutte le condanne a morte in Nevada sono state annullate dai tribunali e non c'è stata un'esecuzione da più di 16 anni. È una falsa promessa alle vittime che spesso infligge molti più traumi che guarigioni”. Normand ha anche identificato molti altri problemi con la pena di morte, tra cui la natura costosa e il pregiudizio razziale. "Lasciare che un sistema così disfunzionale e inefficace continui a mascherarsi da giustizia è un insulto ai cittadini del Nevada e a molti di noi che hanno perso i propri cari a causa di un omicidio". Facendo riferimento a un tentativo fallito del governatore uscente Steve Sisolak di commutare le condanne di tutti coloro che si trovano nel braccio della morte del Nevada, ha scritto: “Il Pardons Board avrebbe dimostrato grande saggezza se fosse stato in grado di commutare tutte le condanne a morte in ergastolo senza condizionale, ponendo fine alla sciarada, visto che queste sentenze non sarebbero mai state eseguite. Avrebbero anche salvato i contribuenti dallo spreco di milioni di dollari che potrebbero essere reinvestiti nei servizi alle vittime e in programmi di prevenzione della criminalità più efficaci", ha concluso. (Il 14 dicembre 2022 il governatore Sisolak, in procinto di lasciare l’incarico, aveva chiesto alla Pardons Board di tenere una sessione speciale e di esprimere un parere complessivo per tutti i 57 detenuti del braccio della morte, parere che se fosse stato positivo lui poi avrebbe accolto e trasformato in un provvedimento di clemenza collettivo. Ma il Procuratore della Washoe County (sede del braccio della morte) ha fatto ricorso, sostenendo che una richiesta del genere rivolta al Board non rientrava nelle sue prerogative. Il giudice James Wilson, della Carson City District Court (Carson City è la capitale amministrativa del Nevada) ha dato ragione al Procuratore, ravvedendo una irregolarità procedurale, ossia che il calendario del Board era stato fissato senza rispettare i 15 giorni di preavviso per tutte le parti coinvolte, compresi quindi tutti i procuratori e le parti lese. Ndt). Anche Megan Smith - un'insegnante di scuola media il cui padre e la matrigna sono stati assassinati - ha scritto un editoriale su The Charlotte Observer, riprendendo ed espandendo gli stessi argomenti. “Non sono d'accordo sul fatto che giustizia sia sinonimo di vendetta, perché la vendetta crea più dolore e ignora qualsiasi meccanismo per guarire o soddisfare i reali bisogni delle famiglie dopo che si è verificata la violenza. In effetti, più imparo su questo sistema, più mi rendo conto che perpetua l'opposto della giustizia su scala statale e nazionale: razzismo, più violenza, divisione economica, spreco finanziario per il nostro stato rispetto alle condanne all'ergastolo, ed un rischio altissimo di errori giudiziari", ha scritto Smith, "Per andare verso la vera definizione di giustizia, dobbiamo fare i conti con le condizioni che favoriscono la violenza e utilizzare le nostre risorse per costruire invece comunità forti e solidali che prevengano il crimine prima che accada e affrontare il trauma dopo che accade. … I miei studenti hanno bisogno di una società che investa le sue risorse collettive nella cura della salute mentale e in altri programmi sociali positivi, non nelle uccisioni sponsorizzate dallo stato”. Smith ha anche identificato coloro che avrebbero sofferto a causa di un'esecuzione, come “gli innocenti membri delle famiglie del condannati, e gli impiegati della prigione a cui sarebbe stato chiesto di compiere le esecuzioni. Non una sola persona verrebbe guarita”.
https://deathpenaltyinfo.org/news/family-members-of-murder-victims-call-on-north-carolina-nevada-to-commute-states-death-rows (Fonte: DPIC, 26/01/2023)
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