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Gli imputati durante il processo |
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LIBIA. EUROPARLAMENTO, RIVEDERE RAPPORTI SE TRIPOLI MANTIENE CONDANNE INFERMIERE BULGARE
18 gennaio 2007: il Parlamento europeo sollecita la Commissione Ue e il Consiglio a rivedere i rapporti con la Libia nel caso in cui la vicenda delle infermiere bulgare condannate a morte non abbia esito positivo. La risoluzione approvata dall’Europarlamento invita “a prendere in considerazione una revisione della politica comune di impegno con la Libia in tutti i settori interessati che l'Unione ritenga opportuni”.
Dichiarando la propria 'radicale opposizione' alla pena di morte, il PE sollecita le autorita' libiche ad annullare la sentenza emessa contro le cinque infermiere bulgare e il medico palestinese, in carcere dal 1999 con l’accusa di avere infettato col virus dell'Hiv centinaia di bambini nell'ospedale di Bengasi.
Approvata pressoche' all'unanimita' - 567 voti favorevoli, un solo contrario e sette astenuti - la risoluzione comune è stata presentata da Ppe, Pse, Liberaldemocratici, gruppo Europa delle Nazioni, Verdi e Sinistra europea. Sottolineando come l'abolizione della pena di morte “contribuisca al rafforzamento della dignita' umana e al progressivo sviluppo dei diritti umani”, gli eurodeputati rilevano che “l’Ue e' andata oltre questo impegno e sostiene l'abolizione della pena di morte per se stessa e per i paesi terzi'.
L'euroassemblea 'deplora' il verdetto emesso il 19 dicembre scorso e sottolinea che dal primo gennaio di quest'anno, con l'ingresso della Bulgaria nell'Ue, la sentenza riguarda ormai cinque cittadine dell'Ue.
Gli europarlamentari si rivolgono direttamente al colonnello Gheddafi per sollecitarlo 'a esercitare i suoi poteri e ad assicurare urgentemente il rilascio degli operatori sanitari arrestati'. (Fonti: ANSA, 18/01/2007)
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