Una petizione, firmata sia da personaggi famosi che da comuni cittadini, sarà presto consegnata alle autorità bielorusse, spiegano gli animatori della campagna.
“E’ orribile che nel nostro paese vengano eseguite condanne
a morte, a dimostrazione della brutalità del sistema repressivo bielorusso,
compresi tribunali, procure e prigioni”, ha dichiarato Ales Byalyatski,
attivista e vicepresidente dell’International Federation of Human Rights.
“Ritengo che la Bielorussia sia restata aggrappata al proprio passato
sovietico, quando l’uso della pena capitale era comune”, ha aggiunto Byalyatski.
La Bielorussia è parte del Patto Internazionale sui Diritti
Civili e Politici, tuttavia – ricordano gli attivisti – non aderisce al Secondo
Protocollo Opzionale al Patto, che comporta l’obbligo di abolire la pena
capitale.
Attualmente la Bielorussia è il solo paese in Europa in cui
le sentenze capitali vengono eseguite.
Dopo che il 1° gennaio 2008 è entrata in vigore in
Uzbekistan l’abolizione della pena di morte, la Bielorussia resta il solo paese
post-sovietico ad usare questo tipo di pena. (Fonti: Charter97.org, 27/01/2009)