IRAQ: ALMENO 1.000 NEL BRACCIO DELLA MORTE
31 agosto 2009: A luglio 2009, erano almeno 1.000 i prigionieri del braccio della morte in Iraq, tra cui 150 persone che avevano esaurito tutte le possibilità di appello o di clemenza, secondo un rapporto pubblicato da Amnesty International alla fine di agosto. I tribunali che nel Paese emettono condanne capitali – sottolinea AI – non rispettano gli standard internazionali; inoltre, le autorità “forniscono scarse informazioni sulle esecuzioni, alcune delle quali sono avvenute in segreto”. Il rapporto critica in particolare il Tribunale Penale Centrale e il Tribunale Supremo Penale, che in Iraq comminano il maggior numero di condanne a morte. Inoltre, “gli imputati denunciano spesso che le ‘confessioni’ vengono estorte per mezzo della tortura e non hanno la possibilità di scegliere gli avvocati difensori, una volta davanti al Tribunale Penale Centrale dell’Iraq.”
Il 1° settembre 2009, l’Agence France Presse ha riportato una fonte governativa che rivelava che il numero delle esecuzioni effettuate in Iraq poteva essere molto più alto di quanto si immaginasse. "Si registra una media di 10 esecuzioni a settimana per ragioni di sicurezza," ha dichiarato il funzionario in condizioni di anonimato. "Più di 800 persone attendono di essere giustiziate." Un funzionario di polizia alla prigione Al-Adalah di Kadhimiya dove si effettuano esecuzioni ha dichiarato che "dalle 10 alle 15 esecuzioni sono effettuate ogni sette otto giorni, la maggior parte terroristi." (Sources: CNN, 31/08/09; AFP, 01/09/2009)
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