IRAQ: 835 PRIGIONIERI NEL BRACCIO DELLA MORTE
13 dicembre 2010: sono 835 le persone che in Iraq attendono di essere giustiziate, ha dichiarato il ministro degli Interni Jawad al-Bolani, a pochi giorni di distanza dall’appello rivolto dall’inviato Onu a Baghdad affinché il Paese abolisca la pena di morte.
Intervenendo in una conferenza stampa sulle misure anti-terrorismo, Bolani ha detto che i tribunali iracheni hanno emesso condanne nei confronti di 14.500 persone, riconoscendole colpevoli di atti di terrorismo.
“Il governo desidera fortemente amministrare la giustizia”, ha detto il Ministro, sottolineando che “14.500 criminali sono stati riconosciuti colpevoli, dei quali 835 hanno ricevuto la condanna a morte e molti altri l’ergastolo.
L’Iraq ha giustiziato 230 persone dal 2005 al 2009, ha dichiarato lo scorso luglio il portavoce governativo Ali al-Dabbagh, aggiungendo che, all’epoca, erano 1.254 le condanne capitali pronunciate.
Le dichiarazioni di Bolani giungono dopo che, il 10 dicembre, l’inviato Onu Ad Melkert ha chiesto al governo iracheno di abolire la pena capitale, in un discorso pronunciato in occasione della Giornata Internazionale per i Diritti Umani.
"In questa giornata reiteriamo l’appello affinché si eviti di applicare la pena di morte, incoraggiando l’Iraq a prendere in considerazione l’abolizione di questo strumento come tratto fondamentale dell’amministrazione della giustizia in un nuovo Iraq”, ha detto l’Inviato Onu nel suo discorso. (Fonti: Afp, 13/12/2010)
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