IRAN: DUE CONDANNE ALL’IMPICCAGIONE PER RAPINA A MANO ARMATA
29 dicembre 2012: il Tribunale rivoluzionario di Teheran ha condannato a morte due persone per aggressione e rapina a mano armata.
Fonti giudiziarie riferiscono che delle quattro persone arrestate di recente in relazione ad un caso di assalto e rapina a Teheran, due sono state condannate a morte dal giudice Salavati e le altre due sono state condannate a 10 anni di carcere, cinque anni di esilio e 74 frustate. I quattro sono inoltre tenuti a restituire il maltolto.
Ai primi di dicembre, un video di sorveglianza ha registrato un individuo che si è avvicinato ad un passante in una strada trafficata di Teheran in pieno giorno e lo ha costretto a consegnargli suoi beni sotto la minaccia di un'arma.
Il capo della magistratura iraniana, l'Ayatollah Larijani, ha reagito alla messa in onda di questo video dicendo: "Anche se questi incidenti accadono ovunque, il verificarsi di tali eventi nel nostro Paese islamico è molto stridente".
Larijani ha aggiunto che le forze di sicurezza devono iniziare un "nuovo ciclo di repressione dei banditi" e ha aggiunto che, secondo la Sharia, non vi è alcuna differenza tra arma bianca o arma da fuoco, e l'uso di entrambe costituisce una rapina a mano armata, che è punibile con la morte.
Khabar-on-line riferisce che poco dopo la messa in onda del video, i sospetti sono stati arrestati e il procuratore di Teheran ha assicurato che il caso sarebbe stato trattato entro 10 giorni.
Una sessione unica del tribunale ha portato alla condanna di tutti e quattro i sospetti.
Il portavoce del procuratore ha riferito che il primo imputato ha 23 anni e ha precedenti penali. E’ stato accusato di "inimicizia contro Dio e corruzione sulla terra, compiendo una rapina a mano armata con un'arma bianca."
Il secondo imputato ha 20 anni ed è stato accusato di "inimicizia contro Dio e corruzione sulla terra, generando paura nella società."
Gli altri due sospetti hanno 23 e 21 anni e sono stati accusati di "rapina a mano armata commessa con un'arma bianca".
L'avvocato del secondo imputato ha sostenuto che se il filmato non fosse stato trasmesso dai media, i due uomini non sarebbero stati accusati di inimicizia contro Dio, accuse che hanno portato alle condanne a morte. (Fonti: Radio Zamaneh, 2013/04/01)
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