IRAN: UN ALTRO MINORENNE CONDANNATO A MORTE
27 novembre 2016: Iran Human Rights ha avuto notizia di un altro minorenne condannato a morte nella Repubblica Islamica. Si tratta di Ayoub Shahbazi, che ora ha 18 anni ed è rinchiuso nel carcere di Sanandaj dopo essere stato recentemente condannato a morte per un omicidio commesso quando aveva 16 anni. Il suo fascicolo sarebbe stato inviato alla Corte Suprema per la revisione del caso.
Shahbazi, che è nato il 30 agosto del 1998, è stato arrestato dalle autorità iraniane nel 2014 e accusato di omicidio.
"Quando Ayoub era un bambino, ha perso il padre. A causa della povertà della famiglia, Ayoub non è stato in grado di frequentare la scuola e di conseguenza è analfabeta. Da quando era molto giovane lavora con la madre e fa le pulizie nelle case della gente. Quattro anni fa, essendo senza alcuna guida, Ayoub è diventato tossicodipendente. Ha finito per uccidere un membro della sua famiglia per soldi”, ha detto a Iran Human Rights una fonte attendibile.
In base alla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Fanciullo, di cui l'Iran è firmatario, le autorità iraniane hanno l'obbligo di non emettere condanna a morte per reati commessi da minori di 18 anni. Ai sensi dell'articolo 91 del nuovo Codice penale islamico dell'Iran, spetta al giudice che presiede stabilire se il giovane sia abbastanza maturo da capire la natura del reato: "Nei casi di reati punibili con l’hadd o la Qisas, se le persone mature sotto i diciotto anni non si rendono conto della natura del crimine commesso o della sua proibizione, o vi è incertezza circa il loro sviluppo mentale pieno, secondo la loro età, essi devono essere condannati alle pene previste in questo capitolo".
Il codice penale islamico stabilisce l'età della responsabilità penale per i maschi a 15 anni e a 9 per le femmine.
Ayoub Shahbazi è l'ultimo imputato minorenne a ricevere una condanna a morte da un tribunale iraniano.
Nel mese di agosto 2016, Iran Human Rights ha pubblicato un rapporto identificando sette minorenni nel braccio della morte iraniano. (Fonti: Iran Human Rights, 27/11/2016)
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